CAGLIARI. L'Europa deve capire cosa significa insularità. Con norme chiare e lo stanziamento di più fondi. Lo hanno chiesto i presidenti delle isole del Mediterraneo Francesco Pigliaru, Gilles Simeoni (Corsica) e Francina Armengol (Baleari), che domani consegneranno un dossier al ministro dei trasporti Graziano Delrio, perché venga portato all'attenzione del G7 dei trasporti in corso a Cagliari. Le stesse istanze sono state portate all'attenzione della commissaria europea commissaria europea Violeta Bluc. Intanto il governatore sardo gioca la partita interna con Tirrenia, chiedendo la revisione della convenzione da 72 milioni di euro l'anno per la garanzia dei trasporti marittimi da e per la Sardegna e incassando un'apertura da parte dell'amministratore delegato Massimo Mura. E non poteva essere diversamente: l'incontro con la commissaria si è svolto a bordo di una nave della compagnia di Vincenzo Onorato. Una location che ha fatto gridare allo scandalo Ugo Cappellacci per il quale è stato un po' come parlare di donazioni di sangue a casa di Dracula.
Alla commissaria europea Pigliaru ha detto che "l'Europa deve fare un'opera di riconoscimento di ciò che significa insularità. Esiste, attualmente, un regime per le regioni ultraperiferiche e niente per le insulari. Bisogna collegare la questione sulla base della distanza dalla terra ferma, 150 chilometri nel caso della Sardegna". Secondo il presidente "i limiti determinati dall'insularità hanno conseguenze pesanti. Per esempio un turismo al top solo nei mesi di alta stagione". È stata l'occasione per il presidente Francesco Pigliaru per precisare che "la Sardegna ritiene che il contratto di servizio tra Stato e Tirrenia che riguarda il trasporto marittimo debba essere rivisto in quanto "aspetti del contratto non sono coerenti con l'idea di continuità che abbiamo in mente, è comunque un punto di cui abbiamo già discusso con il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Graziano Delrio. In quanto a certezza di orari e di tariffa c'è di sicuro qualcosa che non funziona". E l'ad ha risposto: "Siamo disponibili a sederci a un tavolo insieme alla Regione, il nostro obiettivo e' sempre quello di migliorare il servizio".
Cappellacci attacca sulla scelta del luogo dell'incontro: “Vi ricordate il grido di De Falco a Schettino, il famoso ‘salga a bordo, c…’? Oggi la Sardegna intera grida a Pigliaru ed alla commissaria UE un fragoroso: scendete da quella nave, c…”. Vergognoso – prosegue l’esponente azzurro- "che in pendenza di una serie di giudizi dell’Unione Europea sulla concorrenza si celebri un evento simile a bordo della nave della compagnia Tirrenia che oggi è nella stessa proprietà della Moby e che è conosciuta da tutti i sardi come la negazione della continuità territoriale auspicata da tutti".