CAGLIARI. Mentre il Pd tira dritto e difende a spada tratta la nuova legge sulla suinicoltura (chiarendo che "le produzioni non saranno minacciate"), c'è chi non ha intenzione di lasciare la presa e lancia un nuovo allarme su quello che - a loro parere - si prospetta "come un vero dramma per tanti allevatori". È Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, a mettere nero su bianco una serie di dati che in parte sembrano smentire i numeri forniti dalla Regione. "In Sardegna - scrive Piana - saranno circa 11.500 gli allevatori che con l’applicazione della LR 28 non potranno più produrre suinetti, cioè il classico porcetto, per utilizzo familiare e/o per autoconsumo. Non 314 come aveva affermato l'assessore all'agricoltura Pier Luigi Caria. Un fatto gravissimo che da subito a noi del CSA ha fatto gridare all’errore di scrittura dell’Art. 4". Per Piana la legge approvata dal Consiglio regionale non sarebbe tutta da modificare: gli aspetti positivi ci sono ("è utile e innovativa", scrive) ma nell'articolo 4 e nel 9 sarebbe "da sostituire immediatamente". "Il Centro Studi Agricoli si è riunito ieri e dal direttivo è venuto fuori un dato ancora più allarmante di quello dichiarato agli inizi sul numero di allevatori coinvolti: per questo chiediamo l’urgentissima modifica dei due articoli".
"Quasi dodici mila allevatori non potranno più produrre maialetti: un vero dramma"
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