CAGLIARI. Uscire dalle secche dell’autonomismo classico per imboccare la strada di un “moderno indipendentismo di lotta e di governo”. Questo, secondo il coordinatore del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu, il messaggio recapitato alla politica isolana dal 6% degli elettori sardi che, nelle aree urbane, ha votato per i candidati espressi dal PdS.
Reduce dal ridimensionamento in Giunta regionale dopo le dimissioni dell’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda (ma già si parla di Edoardo Balzarini per sgravare dall’interim Paci), il PdS si è presentato alla prova elettorale mandando in campo candidati propri in città-chiave come Oristano. Una scelta che – a dispetto della soddisfazione espressa dallo stesso Congiu – non sembra premiare più di tanto il partito indipendentista: nonostante il 17,05 per cento ottenuto nella città di Eleonora da Vincenzo Pecoraro, il Partito dei Sardi – complice la rottura interna e la fuoriuscita di Anna Maria Uras, che ha comportato una emorragia di voti rivelatasi fatale – non accederà ai ballottaggi fissati per il prossimo 25 giugno. “I calcoli aritmetici danno effettivamente ragione al fatto che uniti avremmo prevalso - ammette Congiu - ma politicamente non so se l’equazione sarebbe rimasta ugualmente valida”.
Nel dubbio, il partito guidato da Franciscu Sedda si consola con il “grande risultato conseguito dal partito nelle zone interne, con picchi del 64 per cento”, con riferimento al successo della lista civica “Noi con voi” guidata da Gianluigi Mastinu – ex direttore sanitario della Asl 5 di Oristano in quota PdS – nel piccolo centro di Tresnuraghes (836 i votanti di domenica su 1.344 elettori).
Se per il secondo turno a Oristano il PdS non dà indicazioni di voto ai propri elettori, l’unica certezza resta Selargius, dove il partito – che corre nelle schiere del centrosinistra organico – pesa il 5,86 per cento del 42, 82 complessivo ottenuto nella prima tornata da Francesco Lilliu. Si vedrà tra meno di due settimane quale sarà stato il contributo effettivo del Partito dei Sardi a un’eventuale vittoria del segretario provinciale del Pd e – in caso di endorsement – al successo della candidata del centrosinistra oristanese Maria Obinu.
Prima ancora, sabato 24, proprio nel giorno precedente ai ballottaggi, gli iscritti del PdS si riuniranno ad Arborea per l’Assemblea nazionale del partito. Sarà l’occasione per fare il punto sulle rivendicazioni da presentare sul tavolo di Pigliaru per scongiurare la crisi in Regione e rilanciare il nuovo indipendentismo “di lotta e di governo”.