ANTARTIDE. Sono rimasti in 13, si definiscono "invernanti". "Staremo isolati sino a novembre, senza possibilità di evacuazione. Assieme ai 13 russi della base di Vostok saremo gli esseri umani più isolati del pianeta, ancor più degli astronauti che orbitano attorno alla Terra sulla stazione spaziale internazionale": parola di Marco Buttu, ingegnere elettronico di Gavoi, tecnico dell'Inaf (Istituto nazionale di Astrofisica) all'osservatorio astronomico di Cagliari, membro della spedizione estrema alla Concordia Station, in Antartide, dove si sperimentano le condizioni di vita su Marte.
L'avventura entra nel vivo, spiega Buttu. "Gli ultimi 10 giorni son stati difficili, perché pian piano tutti i fratelli della campagna estiva son partiti. Ho pianto ad ogni volo, ma la tristezza ha poi sempre lasciato il posto alla felicità. Felice di aver stretto dei rapporti umani così forti e aver speso del tempo con persone meravigliose, che ormai fanno parte di una mia nuova famiglia. Penso spesso a quanto son fortunato a stare qua, e adesso i pensieri si fanno ancora più intensi, alimentati dal silenzio di una base improvvisamente vuota. Tutti i mezzi son stati posti al riparo dal freddo, e fuori non c'è più alcun movimento. Le temperature scendono giorno dopo giorno, e siamo passati dai -22 gradi di fine dicembre ai -46 di oggi. Pian piano arriveremo a -80, che con il vento saranno -100 percepiti dal corpo. Tra qualche giorno assisterò al mio primo tramonto antartico, perché da quando son qua il Sole non ha mai oltrepassato l'orizzonte".
L'intervista a Marco Buttu prima della partenza