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Operato per un tumore, non può tornare in Sardegna senza ossigeno: lo salvano i volontari

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SASSARI. Operato a Milano per un tumore all'esofago, non poteva tornare in Sardegna perché in nave e aereo non era possibile trasportare la bombola d'ossigeno per affrontare il viaggio. A raccontare sui social la storia di Paolo, paziente di Nurallao, è stata la sorella Giulia, che ha lanciato un appello: cercava aiuto per farlo rientrare a casa. 

Un sos raccolto dai volontari della Croce blu di Sassari, che si sono imbarcati per portare a termine la missione. 

Il limite su navi e aerei è per una bombola di 20 litri. Insufficienti, per le necessità di Paolo. L'associazione sassarese dispone di un macchinario, concentratore di ossigeno, che filtra  l'aria, estrae l'ossigeno e dà un  flusso costante e continuo senza la necessità di bombole. 

Due volontari della rete Anas soccorso sono partiti in nave alla volta di Genova, con un'ambulanza. Prenderanno Paolo e lo riporteranno in Sardegna. Per fargli trascorrere la Pasqua in famiglia.