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Un sardo finito (per errore) nella black list di Trump

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CAGLIARI. Si chiama Alessandro Bazzoni, come un trafficante di petrolio che sarebbe dovuto finire nella black list del governo Usa. Solo che, per errore, al posto del vero responsabile gli Stati Uniti hanno sanzionato proprio lui. Quello sbagliato. Anzi, quelli sbagliati. Uno, proprietario di una società di grafica a Porto Torres, l'altro, ristoratore di Verona, che per colpa dell'omonimia hanno visto bloccarsi tutti i conti in banca. 

È la surreale vicenda vissuta dai due uomini, finiti in un incubo per due mesi perché scambiati per l'Alessandro Bazzoni che gestiva, tramite le sue due società, un commercio illegale di petrolio: l’amministrazione dell’allora presidente Donald Trump aveva sanzionato 3 persone (tra cui, appunto, l'italiano Bazzoni) e 14 società accusate di aver cercato di eludere precedenti sanzioni sul commercio di petrolio venezuelano. Ma a gennaio il dipartimento del Tesoro è incappato nell'errore e ha sanzionato anche le aziende intestate a due suoi omonimi. 

Da lì è iniziato tutto: conti correnti bloccati e grane. Finché pochi giorni fa il dipartimento statunitense, accortosi del clamoroso sbaglio, ha rimosso le sanzioni (QUI IL DOCUMENTO). Ma per i due omonimi, di certo, è stato come vivere un incubo.