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Quel gol di Riva e la fiaccolata dell'Olimpico: cinquant'anni fa l'unico Europeo azzurro

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CAGLIARI. Un anniversario che fa ancora più amarezza nell'anno in cui gli Azzurri saltano il secondo Mondiale della propria secolare storia. Il 10 giugno del 1968 la Nazionale italiana conquista il suo primo e finora unico Europeo sconfiggendo per 2 a 0 la Jugoslavia di Dragan Džajić nella ripetizione della finale disputata due giorni prima all'Olimpico di Roma. Dopo aver superato in semifinale l'URSS grazie al lancio della monetina, l'undici di Ferruccio Valcareggi non era riuscito ad andare oltre l'1-1 contro la nazionale jugoslava. Neanche i tempi supplementari erano bastati a decretare il vincitore del torneo, ospitato dall'Italia per la fase conclusiva in occasione del settantesimo anniversario della Federcalcio. Non esistendo ancora i calci di rigore, il regolamento imponeva di ripetere il match. E così fu.

Il 10 giugno 1968 - a quarantotto ore dalla prima finale - Italia e Jugoslavia si ritrovarono una di fronte all'altra davanti al pubblico dell'Olimpico. A sbloccare la partita dopo appena 12 minuti un sinistro da fuori area del bomber rossoblù Gigi Riva, appena rientrato dal primo dei due gravi infortuni che mineranno la sua carriera e le sue gambe. A rafforzare il vantaggio alla mezz'ora il centravanti catanese Pietro Anastasi, appena acquistato dalla Juventus. A trent'anni dall'ultimo successo mondiale la Nazionale azzurra tornava così al successo davanti al pubblico di casa: “Si accende dagli spalti la fiaccolata più esaltante della nostra carriera: è come se il sole tornasse a illuminare la gioia di milioni e milioni di italiani”, scrisse il giorno seguente sul Corriere dello Sport Antonio Ghirelli. Una gioia che si rinnova nel cinquantesimo anniversario del trionfo con il retrogusto amaro di un'estate senza Mondiale.