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Cagliari-Empoli, Nicola: "Ero seduto su quella panchina ma conta il presente"

CAGLIARI-EMPOLI-CONFERENZA-

 

CAGLIARI. "Fino a qualche mese fa ero seduto su quella panchina, è vero, ma io guardo solo a dove sono ora, a quello che sto facendo a Cagliari con lo staff e i ragazzi". Così il tecnico del Cagliari Davide Nicola durante la conferenza stampa prima della gara contro l'Empoli in programma domani all'Unipol Domus. 

"A Empoli ho vissuto tanti bei momenti, rimarranno per sempre, ma conta il presente. Ringrazio l’Empoli e il presidente Corsi in particolare per quello che mi hanno permesso di fare, chi mi conosce sa che ho scelto Cagliari in funzione di una nuova sfida che volevo intraprendere, di nuovi stimoli. A Empoli ho trovato professionisti seri, belle persone, una bella realtà, ora c’è il Cagliari e una nuova pagina da scrivere, guardando avanti facendosi forza del passato e delle buone cose fatte”, ha detto.

Sulla condizione fisica dei suoi: “Cinque giorni sono sufficienti per recuperare dalla partita precedente, specie in questo periodo. Faremo delle valutazioni più avanti, ma qualcuno che ha avuto problemini c’è stato", ha spiegato. 

Ansia da vittoria? “Per me non esiste, stiamo mettendo le basi per migliorare anche sotto l’aspetto dei punti raccolti. Il Cagliari sta facendo quello che deve, non mi aspettavo fosse così competitivo nello spirito del gioco che voglio io. Questo gruppo ci tiene tantissimo alla maglia, è sempre pronto a dare il meglio di sé. L’aspetto migliorativo richiede tempo, ma io sono felice di questa squadra. Devono continuare a fare quel che fanno, in modo più disciplinato e audace, aumentando la fame nel raggiungere gli obiettivi”.

Smania di vincere e concretizzare? “Non dobbiamo diventare smaniosi o frenetici, ma qualitativi. La qualità risiede nel giusto equilibrio tra energia, scelta e capacità di riprodurla più volte. In Italia si guarda sempre a quello che non funziona: ci sono sempre miglioramenti da fare, ma questo non deve rendere eccessive le aspettative. Serve mettere più entusiasmo e convinzione per cambiare le cose, se non fai quel che devi rischi di perdere quello che stai ottenendo. Dobbiamo mantenere il giusto equilibrio: fin qui il Cagliari ha sempre dimostrato la sua voglia di aggredire la partita, se vogliamo numeri di un certo tipo dobbiamo anche essere in grado di costruirceli”.

Le possibili scelte
“Non dirò mai a voi qualcosa che non ho detto ai miei calciatori. Abbiamo provato alcune soluzioni, tanti ragazzi sono pronti, anche tra chi sinora ha giocato meno. Vedremo domani. Affrontiamo un Empoli che dal punto di vista tecnico-tattico ha cambiato poco, c’è un mister nuovo con le sue idee, è una squadra che gioca bene in verticale, riparte forte, ribalta subito l’azione, senza un possesso massiccio perché la scelta è quella di andare in avanti in modo celere. Dobbiamo aspettarci una squadra che si rintanerà e ripartirà, togliendoci spazi, quindi dovremo farci trovare pronti. Mi aspetto una gara combattuta, avete visto l’Empoli fare 6 punti in 4 gare quindi va da sé che sarà difficile, ma il Cagliari sa cosa deve fare e mi aspetto una squadra capace di opporsi nel modo giusto”, spiega. 

Su Gaetano e Lapadula o Pavoletti titolari: “La possibilità c’è, ma non possiamo individuare un giocatore come bacchetta magica. Dobbiamo crescere a livello collettivo oltre che individuale. Domani ci saranno delle situazioni che magari non si sono verificate prima, io guardo la squadra ogni giorno e Lapadula e Pavoletti sono dentro al gruppo. Io devo guardare nell’ottica della gara quello che è più produttivo. Io ritengo tutti titolari, chi subentra ha la possibilità di dimostrare e determinare qualcosa in più. Tutti devono migliorare dal punto di vista fisico", dice il tecnico. 

Il tecnico commenta anche le dichiarazioni del presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi. 

“Una statua per Nicola, ma ci sono rimasto male”, dice. “Lo ringrazio, forse è stato anche eccessivamente gentile. La scelta fatta era in funzione della nuova sfida che volevo intraprendere. Lì ho trovato professionisti esemplari con cui mi son trovato molto bene, ma il calcio è anche questo. Si può valorizzare il proprio passato guardando sempre in avanti”.