UTA. Piacevole mattinata presso la Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, dove si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “Lo sport ti AiUta”, promosso dalla Fondazione Carlo Enrico Giulini e dal Cagliari Calcio – Be As One. Realizzato grazie al supporto della Federazione Pesistica Sardegna, di Sport e Salute, dello stesso Istituto di pena e con il sostegno di Fondazione di Sardegna, ha visto nell’arco di otto mesi (Novembre 2022-Giugno 2023) l’organizzazione di attività sportive continuative, gestite da istruttori altamente preparati, con il coinvolgimento di oltre cento detenuti. I tecnici (coordinati dal responsabile del settore giovanile del Cagliari Bernardo Mereu per l’ambito “calcio” e dal presidente della FIPE Sardegna Nicolino Testa per la parte fitness e palestra), hanno trasmesso la loro esperienza e le loro grandi competenze professionali, riuscendo a costruire relazioni e consentendo ai detenuti di vivere un’esperienza positiva attraverso uno sport inclusivo e di valore. L’evento di chiusura è stato contraddistinto dalla presenza di tutti i partner, oltre ad alcune piacevoli sorprese: il Coordinatore tecnico della Primavera rossoblù Roberto Muzzi, il vice-allenatore della Primavera Francesco Pisano e il Presidente Tommaso Giulini, il quale ha voluto salutare e ringraziare i partecipanti, prima di lasciare spazio alla consegna dei “diplomi”. Al termine della mattinata il buffet organizzato dall’Accademia del Buon Gusto, capitanata dallo Chef William Pitzalis.
Tommaso Giulini (presidente Cagliari Calcio): “In questi mesi di attività insieme abbiamo voluto restituire a chi è costretto qui dentro il grande entusiasmo che ci ha trasmesso in ogni momento. Speriamo di avere portato un po’ di unione e amore per lo sport e per la vita, sicuramente dentro ciascuno di noi rimarrà per sempre qualcosa di forte che vogliamo sia un punto di partenza per continuare a costruire”.
Bernardo Mereu (responsabile settore giovanile Cagliari Calcio): “I nostri tecnici si sono impegnati tantissimo per lo sviluppo di un torneo lungo nove mesi. Lealtà, correttezza e spirito di partecipazione hanno determinato la riuscita di un progetto che è l’emblema della sensibilità del Cagliari Calcio, della Fondazione Carlo Enrico Giulini e di tutte le parti coinvolte in un’opera tanto ambiziosa quanto cruciale per la collettività”.
Marco Porcu (direttore Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta): “Questo progetto ci ha dato enorme soddisfazione, in virtù dell’entusiasmo dei detenuti e della passione con cui il Cagliari Calcio e la Fondazione Carlo Enrico Giulini si sono dedicati al lavoro nella nostra struttura”.
Andrea Lubello (comandante Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta): “L’iniziativa è molto importante in quanto si inserisce nel nostro mandato istituzionale, cioè quello di favorire momenti di incontro e socialità tra i detenuti, in modo tale che gli stessi possano avvalersi di processi di responsabilizzazione e assunzione di consapevolezza finalizzati al reinserimento nella società”.
Ilaria Nardi (presidente Fondazione Carlo Enrico Giulini): “L’esperienza realizzata nella Casa Circondariale di Uta ha un grande valore non solo per lo sviluppo e il consolidamento dell’attività sportiva nel carcere (che la Fondazione propone già da tempo all’interno di istituti penitenziari), ma anche e soprattutto per facilitare la socialità tra le persone coinvolte, sia interne che esterne. Ringrazio il Cagliari Calcio e la Fipe per aver aderito al progetto con grande professionalità e sensibilità, ma anche il personale della struttura per la fiducia e il sostegno, senza dimenticare l’entusiasmo dei detenuti”.
Nicolino Testa (presidente Fipe Sardegna): “La Fipe ringrazia per il coinvolgimento in un progetto di altissimo profilo la Fondazione Carlo Enrico Giulini, il Cagliari Calcio e la Casa Circondariale di Uta. I tecnici che hanno partecipato, Luca Orrù, Enrico Pittau ed Federico Monfrini, hanno raccontato di aver portato a termine un’attività gratificante sotto ogni aspetto, importante per la loro crescita professionale. Ci auguriamo di poter essere coinvolti in ulteriori progetti di questo genere”.
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