Scienza e tecnologia

Gli astrofisici attendono il prossimo Oumuamua, misterioso asteroide dai tratti alieni

 

 Un video  in computer animation su YouTube, creato per rappresentare il viaggio di Oumuamua 

Un recente articolo pubblicato sulla nota rivista scientifica  ScienceMag.Org  riporta l'attenzione mediatica sullo strano asteroide  "Oumuamua", termine che in hawaiano significa "esploratore che viene da lontano" ed è anche il nome attribuitogli dalla comunità scientifica dato che a scoprirlo, nel 2017, sono stati i telescopi della rete Pan-STARRS  (Panoramic Survey Telescope & Rapid Response System) dell’Università delle Hawai.  Questo asteroide, che è anche il primo asteroide interstellare di cui si abbia notizia, in quanto proveniente con certezza dall'esterno del nostro sitema solare,  è da tempo sotto osservazione da parte della comunità scientifica e si guadagna  spesso l'interesse dei media  in quanto la sua origine ignota  ha suscitato  ipotesi  molto controverse.

Oumuamua era stato inizialmente scambiato per una cometa ma, grazie alle successive rilevazioni del VLT (Very Large Telescope) in Cile,  i  ricercatori hanno appurato trattarsi di un particolarissimo asteroide, dalla forma molto inconsueta, dall'aspetto roccioso e di colore rossastro (spesso indicativo di composti organici) in grado di  ruotare rapidamente sul proprio asse e soggetto a repentini cambiamenti di rotta e luminosità.

L'oggetto cosmico  ha infatti attraversato ad alta velocità il nostro sistema solare mantenendo una rotta intermedia tra la Terra e il Sole che, secondo molti astrofisici, ha subito anche diverse strane deviazioni,  e non sarebbe una traiettoria compatibile con quelle di tutti gli altri asteroidi finora osservati.

La maggioranza degli scienziati suppone comunque che questo strano corpo celeste oblungo, a forma di sigaro e lungo meno di 1 chilometro, sia un asteroide naurale proveniente da una stella vicina al nostro sole. Ma l'astrofisico teorico Avi Loeb dell'Università di Harvard, insieme a diversi altri  suoi colleghi sostiene che 

Loeb è convinto infatti che Oumuamua presenti troppi aspetti inspiegabili per poter affermare senza ombra di dubbio che la sua sia un'origine naturale. In primis per quella sua forma a sigaro, con una dimensione in lunghezza che è pari a oltre 5 volte la propria larghezza. Si tratta di una struttura che al momento rappresenta una cosa davvero unica fra gli oggetti cosmici da noi conosciuti.  Secondo Loeb "nessuno ha mai osservato niente di simile fino ad oggi" e Oumuamua rappresenta qualcosa di unico anche per la sua superficie, che sembra essere in grado di riflettere la luce molto più di qualsiasi altro  asteroide o cometa di nostra conoscenza, tanto da far pensare che, come asserisce ancora Loeb, "potrebbe addirittura essere ricoperto di metallo". 

“Non importa se si tratta di un artefatto naturale o di una reliquia. Se lo osserviamo a fondo,  anche se a noi sembra una semplice pietra che si muove nello spazio, troveremo qualcosa di nuovo", dice Loeb. Del resto, basta pensare ad una banale analogia. Immaginate se ad un "Uomo di Neanderthal" qualcuno avesse fatto osservare un moderno cellulare. Potete star certi che, basandosi solo sulle proprie conoscenze, egli avrebbe pensato trattarsi di una semplice pietra.

Asteroide galilieoproject

Oumuamua potrebbe quindi essere, secondo questa teoria, una creazione aliena, un manufatto di una tecnologia a noi ignota. La usa forma potrebbe suggerirci sia una sorta di sonda spinta da una "vela solare" (in modo analogo a quelle che vengono progettate per le navicelle spaziali contemporanee), oppure un'antenna o persino un'astronave dotata di sistemi di propulsione.  Avi Loeb, proprio in questi giorni ha annunciato la nascita di un piano per osservare l'oggetto e cercare altri artefatti spaziali simili.

Si tratta di uno sforzo filantropico chiamato Galileo Project, che nasce grazie al finanziamento di diversi privati che vogliono mantenere l'anonimato. 

Infatti dopo che Loeb ha pubblicato il suo libro intitolato "Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth", nel quale sosteneva che Oumuamua fosse una tecnologia aliena, diversi privati si sono messi in contatto con la sua Università per offrire finanziamenti per una nuova ricerca in grado di coinvolgere astronomi e ricercatori famosi anche in altri campi, perché “la comunità scientifica in grado di occuparsi di oggetti cosmici di origine ignota come questo ancora non esiste, dobbiamo crearla e dovrebbe avere una mentalità aperta, non dogmatica e non schematica. È solo così che faremo progressi", afferma Loeb. Il primo oggetto cosmico interstellare, entrato nel nostro sistema solare, ci ha colti impreparati. Non siamo riusciti a completare i nostri studi prima che abbandonasse il nostro sistema e ritornasse nello spazio esterno. Ora dobbiamo prepararci per il futuro. 

Il Galileo Project finanzierà quindi, grazie a fondi privati e non governativi, l'utilizzo indipendente delle reti di telescopi esistenti per cercare sistematicamente artefatti misteriosi che potrebbero essere nascosti nell'orbita terrestre, oggetti interstellari naturali o fabbricati alieni che orbitino in prossimità del nostro spazio cosmico e anche oggetti volanti sconosciuti che arrivino nell'atmosfera terrestre.

Anche i ricercatori del Progetto Seti (Search for extraterrestrial intelligence) parlano in modo entusiasta della creazione di un sistema indipendente dai governi, per la ricerca di oggetti di origine aliena di questo tipo.  “Chiunque sarebbe entusiasta di poter dare uno sguardo più ravvicinato a un oggetto come ‘Oumuamua”, ha detto per esempio Jason Wright, direttore del Penn State Extraterrestrial Intelligence Center. “Dobbiamo assolutamente essere pronti per il nuovo ‘Oumuamua”, ha aggiunto Adam Frank, astrofisico della University of Rochester: “potremmo aver modo di scoprie tantissime cose nuove, qualsiasi cosa siano questi oggetti”.