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Governo, Conte incassa la fiducia anche alla Camera: 350 sì, 236 voti contrari

ROMA. Missione compiuta, come previsto. Il governo Conte incassa la fiducia alla Camera con 350 sì, 236 no e 35 astenuti. 621 i deputati presenti, 586 i votanti, con maggioranza fissata a quota 294. Un margine di manovra ben più cospicuo rispetto a quello registrato in Senato - dove ieri i sì erano stati 171, appena quattro voti sopra la maggioranza richiesta - che consentirà all'esecutivo giallo-verde una navigazione tranquilla e "di legislatura", ammesso che i due stakeholders Salvini e Di Maio non entrino in rotta di collisione da qui al 2023.

Il record di suffragi resta dunque saldamente nelle mani del governo Monti, l'esecutivo dei tecnici che nel novembre del 2011 ottenne 556 voti a favore e appena 61 'no' in una congiuntura economica e finanziaria di grave emergenza, come ricorda Claudio Agrelli su YouTrend: "In un contesto di pesante crisi finanziaria, con l’impennata dello spread e dei tassi di interesse sui titoli di stato, i principali partiti dello spettro parlamentare di allora – Popolo della Libertà, Partito Democratico e Unione di Centro – diedero compatti il via libera al governo tecnico di 'larghe intese' con l’opposizione della sola Lega Nord".

Ma di acqua sotto i ponti da quel "colpo di Stato dei mercati" - come lo definisce il Cavaliere, disarcionato dalla poltrona di Palazzo Chigi dalla "congiura dello spread" - ne è passata tanta. E il "vento del cambiamento" pentaleghista ha spazzato via in un sol colpo la seconda Repubblica stravolgendo la geografia politica del Paese. Da oggi quel vento che soffia da Nord a Sud entra dalla finestra nei "palazzi del potere": da lì il nuovo premier e la sua squadra dovranno essere abili a trasformarlo in energia eolica prima che si disperda irrimediabilmente. E considerata la spiccata sensibilità del Movimento al tema della green economy, sarebbe già un primo punto del "contratto" messo a segno.