COVERCIANO. "Voglio essere un ct perbene e riportare l'Italia sul tetto del mondo e d'Europa". Queste le prime dichiarazioni del nuovo commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini durante la presentazione di questa mattina a Coverciano. Con la firma in calce al contratto biennale che lo legherà all'Italia fino al 2020 - con un ingaggio, si vocifera, di due milioni l'anno - il 53enne allenatore di Jesi diventa il cinquantaduesimo tecnico della storia azzurra.
A sei mesi dall'esonero di Gian Piero Ventura l'ex Zenit si accomoda sulla panchina di un'Italia pronta a tornare in campo il 28 marzo contro l'Arabia Saudita allo stadio "Kybunpark" di San Gallo. "Sono emozionato: diventare commissario tecnico non è una cosa banale. Sono orgoglioso di guidare la Nazionale. Per uno come me, che ha messo per la prima volta piede a Coverciano con l'Under 14 nel 1978, non ci potrebbe essere niente di più bello''
E’ un sogno che si avvera. Sono felice per i miei genitori. Se sono qui lo devo anche a tutti i miei allenatori, ognuno è stato importante per la mia carriera!#ManciniDay #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/uEXwoaxFs1
''Ai giocatori chiederò di tirare fuori i loro sogni - ha aggiunto il neo commissario tecnico - Qui ci sarà spazio per tutti. De Rossi? Chi è stato importante ed è ancora il migliore sarà chiamato. Parlerò anche con lui. Balotelli? Sicuramente gli parleremo e probabilmente lo chiameremo, perché fa parte del gruppo di quelli che vorrei rivedere. Lo vorrei rivedere come ai tempi dell'Europeo di Prandelli".
Il nuovo tecnico azzurro non nasconde la felicità neanche sui social: "È un sogno che si avvera - scrive su Twitter - sono felice per i miei genitori. Se sono qui lo devo anche a tutti i miei allenatori, ognuno è stato importante per la mia carriera."