GERUSALEMME. È di almeno 25 morti e 918 feriti il bilancio provvisorio degli scontri avvenuti al confine tra Israele e la Striscia di Gaza nel giorno in cui gli Stati Uniti - a sei mesi dal clamoroso annuncio del presidente Trump - trasferiscono la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendola come capitale dello Stato d'Israele. In mattinata l'aviazione israeliana aveva lanciato volantini su Gaza invitando i palestinesi a tenersi lontano dal confine. Una precauzione rivelatasi del tutto inutile: sono oltre 10mila i residenti nella Striscia che si sono riuniti alla barriera di confine per lanciare sassi in direzione dei cecchini israeliani. Inutile anche l'invito lanciato dall'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) a Washington"a revocare la disastrosa e irresponsabile decisione di muovere l'ambasciata nella Gerusalemme occupata". In attesa della cerimonia di inaugurazione, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rafforzato la presenza dell'esercito lungo tutto il confine con due ulteriori battaglioni, inviandone un altro in Cisgiordania.