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Ponte Morandi, l'ammissione in aula: "Sapevamo del rischio crollo già nel 2010"

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GENOVA. “Nel 2010 emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo”. Lo ha rivelato Gianni Mion ex Ad della holding dei Benetton Edizione, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, oggi in aula durante il processo per il crollo del Ponte Morandi. 

“Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose 'ce la autocertifichiamo’. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico”, ha spiegato riferendosi ad una riunione del 2010, dunque otto anni prima del crollo. 

All’incontro parteciparono l'Ad di Aspi Giovanni Castellucci, il direttore generale Riccardo Mollo, Gilberto Benetton, il collegio sindacale di Atlantia e, secondo il ricordo del manager, tecnici e dirigenti di Spea. 

Sono 59 in tutti gli indagati per il disastro. Tra loro c'è l'ex direttore del Primo tronco di Autostrade, Riccardo Rigacci. Il suo avvocato ha chiesto di sospendere l'esame di Gianni Mion e di indagarlo. Nel crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018, persero la vita 43 persone.