ROMA. La famosa "agenda" di Gianni Minà, che portava sempre con sé sottobraccio, era quella che ogni giornalista avrebbe voluto. All'interno ci potevi trovare il numero di Fidel Castro, quello di Diego Maradona, e di tanti altri atleti e personaggi tra i più famosi del mondo. "Eravamo io, Muhammed Alì, Robert De Niro, Gabriel Garcia Marquez e Sergio Leone", è diventato nel tempo una sorta di sfottò per sfoggiare le proprie conoscenze. Le migliori di tutte, di certo, ce le aveva solo lui, Minà, che riusciva a mettere insieme, davanti allo stesso tavolo, Muhammad Alì e De Niro.
A poche ore dalla morte del mito del giornalismo, scomparso ieri 27 marzo all'età di 84 anni, uno dei ricordi fotografici più iconici che tutti ripropongono è proprio quella foto storica di un cena fatta in un ristorante di Trastevere, a Roma, in cui un Minà sorridente si trovava al fianco di De Niro, Muhammed Alì, Sergio Leone e Gabriel Garcia Marquez.
Minà riuscì a intervistare tutti i grandi miti del ‘900, con una tale naturalezza, spontaneità e allo stesso tempo una verve che, dopo di lui, furono difficili da ritrovare.
In una delle sue ultime interviste al Corriere, Gianni Minà ricordò come fu possibile mettere insieme a Roma quei personaggi, tutti intorno a un tavolo: "Era passato a trovarmi Muhammad Ali, che in quei giorni era a Roma, e stavamo per andare a cena, quando mi chiama Robert De Niro, di cui sono amico, per vederci. Gli dico con chi sono e gli propongo di raggiungerci e lui risponde che si considerava già invitato. Stavamo per uscire quando squilla di nuovo il telefono, questa volta era Sergio Leone, appena bidonato da De Niro: “Voglio venire pure io”. Per ultimo chiama Gabo (García Márquez, ndr) e il gruppo era fatto... Chi pagò il conto? Io! Abbiamo speso un po’...".