Italia e mondo

Il deputato sardo non vaccinato: "Per tornare da Roma a Cagliari passo da Budapest"

CAGLIARI. Da oggi non potrà più entrare alla Camera. Pino Cabras è sardo, eletto con il Movimento 5 Stelle e passato ad Alternativa, partito di cui è presidente. In teoria non è no vax, perché quando ha effettuato un viaggio in un Paese africano si è iniettato tutto il necessario. Ma questo vaccino contro il Covid, dice, non lo fa. Anche se ha 54 anni ed è obbligato. 

Perché? "Ci hanno trattato da sudditi, con la violenza e l'estorsione", dice in un'intervista a La Stampa. "Loro" sono il governo Draghi. Per lui l'Italia ormai è il "Draghistan". Una dittatura. Che non avrà la sua opposizione a Montecitorio, perché Cabras da quell'aula è stato bandito. Dovrà rinunciare alla diaria di 200 euro a seduta, oltre a dover pagare una sanzione. 

Ma per fortuna, sostiene, c'è il ricco stipendio da parlamentare che, nella sua ottica di ex grillino, adesso è la cospicua paga che gli consente di poter continuare a criticare senza dover sottostare al ricatto del governo. 

Non dovendo più presenziare alle riunioni romane adesso si eviterà i tour per l'Europa per arrivare da Cagliari alla Capitale: Cabras al giornalista della Stampa ha rivelato che per tornare a casa faceva Roma-Budapest-Cagliari, "da quando a febbraio Speranza ha tolto la quarantena per i rientri dall'estero. Per i voli internazionali basta il green pass semplice". E lui di tamponi ne ha fatto un bel po': "Ho speso circa duemila euro". Pagati sempre col cospicuo stipendio che gli permette di fare opposizione. Anche da Bruxelles, dove ha fatto il turista nel tragitto verso Roma. Dalla Sardegna. 

Si sente peggio di Rosa Parks, l'afroamericana che aveva rifiutato la distinzione tra posti a sedere tra bianchi e neri sui bus. "Almeno lei ci poteva salire", dice Pino Cabras.