ROMA. È illegittima la revoca dei trattamenti assistenziali dei condannati per mafia e terrorismo che scontino la pena fuori dal carcere. Lo ha stabilito una sentenza della Corte costituzionale.
Per la Consulta, in sintesi, è irragionevole che lo Stato valuti un soggetto meritevole di scontare la pena non in carcere e lo privi dei mezzi per vivere quando questi sono ottenibili solo dalle prestazioni assistenziali. Sebbene queste persone abbiano gravemente violato il patto di solidarietà sociale alla base della convivenza civile, vanno loro assicurati i mezzi per vivere.
La legge 92 del 2012, finita all'attenzione della Corte, contrasta quindi con gli articoli 3 e 38 della Costituzione.