VERBANIA. Svolta poco prima dell'alba nell'inchiesta sulla tragedia della funivia del Mottarone, nella quale hanno perso la vita 14 persone, due delle quali bambini. Ci sono tre fermati. Sono Luigi Nerini, proprietario della società che gestisce l'impianto, la Ferrovie Mottarone srl, il direttore e il capo operativo del servizio.
Nei confronti dei tre, per i quali la procura di Verbania chiederà nelle prossime ore la convalida del fermo e la misura cautelare, è stato raccolto quello che il procuratore Olimpia Bossi definisce "un quadro fortemente indiziario". L'analisi dei reperti ha infatti permesso di accertare che "la cabina precipitata presentava il sistema di emergenza dei freni manomesso". Per gli inquirenti, il 'forchettone', ovvero il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni che dovrebbero bloccare il cavo portante in caso di rottura del cavo trainante, non è stato rimosso. Un "gesto materialmente consapevole", per "evitare disservizi e blocchi della funivia", che da quando aveva ripreso servizio, presentava "anomalie".
Entrata in funzione da circa un mese, dopo lo stop a causa della pandemia, la funivia del Mottarone "era da più giorni che viaggiava in quel modo e aveva fatto diversi viaggi".