GENOVA. Ex e attuali manager di Autostrade per l'Italia sono stati arrestati questa mattina dalla Guardia di Finanza nell'ambito della inchiesta parallela a quella sul crollo del Ponte di Genova: il 14 agosto il Morandi cedette provocando la morte di 43 persone.
Ai domiciliari l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci, il direttore delle operazioni Paolo Berti e Michele Donferri Mirella. Stefano Marigliani (direttore del primo tronco). Paolo Strazzullo e Massimo Miliani hanno invece subito misure interdittive. L'indagine riguarda la fornitura di barriere fonoassorbenti risultate poi pericolose.
La Fiamme Gialle, in una nota, scrivono di numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova", acquisiti con testimonianze e analisi documentali e tecniche: in particolare, sarebbe emersa la «consapevolezza», da parte degli arrestati, «della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese)» e «la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti».
Agli arrestati viene contestata "la volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei non idonei e non risolutivi. Per questo è scattata la frode nei confronti dello Stato".