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CAGLIARI. La Cisl Gallura raccoglie e rilancia l’allarme espresso dall’Avis di Olbia in merito agli effetti della Delibera regionale del 3 settembre 2025, che prevede la centralizzazione delle attività di lavorazione e qualificazione biologica del sangue negli Hub di Cagliari e Sassari. Una delibera "incomprensibile" secondo la Cisl senza un tavolo tecnico adeguato. "Una scelta che, se attuata senza adeguate garanzie, potrebbe creare criticità significative per un territorio che già oggi sostiene un fabbisogno trasfusionale cronicamente elevato, con frequenti situazioni di emergenza, in particolare durante i mesi estivi", sottolinea la Cisl.
"La Gallura, infatti, è un’area che registra ogni anno forti incrementi della popolazione residente a causa dell’afflusso turistico, con un conseguente aumento della domanda di sangue per l’emergenza-urgenza, la chirurgia, la medicina trasfusionale e la presa in carico dei pazienti fragili", si legge nel comunicato. "In questo contesto, privare il territorio della possibilità di effettuare localmente la lavorazione e la validazione delle donazioni rischia di allungare i tempi di risposta nelle urgenze più delicate, aumentare la complessità logistica dei trasporti quotidiani verso gli Hub, ridurre la capacità di gestione dei picchi estivi, indebolire servizi essenziali per pazienti cronici e talassemici.".
E quindi ecco l'invito affinchè la riorganizzazione "venga valutata con estrema attenzione e attraverso un confronto trasparente, soprattutto in una fase in cui – grazie al Protocollo d’intesa del 4 agosto, siglato da Regione, Cgil, Cisl e Uil è stato avviato un nuovo metodo basato sulla partecipazione, sulla condivisione e sul coinvolgimento dei territori nelle scelte che riguardano la sanità pubblica. Per questo motivo, appare incomprensibile procedere all’attuazione della delibera senza un tavolo specifico dedicato alla Gallura, coinvolgendo Asl, associazioni dei donatori, professionisti e rappresentanze sindacali, così come previsto dallo spirito e dagli impegni del Protocollo. È dunque necessario, prima di ogni passo attuativo, fermare la centralizzazione prevista dalla Delibera 46/26 e avviare un confronto tecnico e territoriale che coinvolga a pieno titolo la Gallura".
E chiudono: "Serve, inoltre, un tavolo urgente di analisi e verifica con Regione, Asl Gallura, associazioni dei donatori e organizzazioni sindacali, per valutare dati, criticità e impatti reali sul territorio. In parallelo, occorrono garanzie operative trasparenti riguardo ai tempi di rifornimento dagli Hub, ai livelli minimi di scorte, alla gestione delle emergenze e ai picchi estivi, elementi che non possono essere lasciati all’improvvisazione. Alla luce del metodo sancito dal Protocollo del 4 agosto, è indispensabile anche una valutazione d’impatto territoriale specifica per la Gallura, che tenga conto delle peculiarità demografiche, logistiche e stagionali dell’area. La Gallura non reclama trattamenti particolari, ma pretende che le scelte sulla sanità vengano costruite con responsabilità, trasparenza e rispetto dei territori. Ogni riorganizzazione deve garantire continuità, efficienza e sicurezza del servizio. Su questo punto non saranno accettati arretramenti".











