In Sardegna

Quartu primo comune sardo ad aderire al Fight Hiv stigma: "Casi in aumento nell'Isola"

QUARTU.“Gli ultimi dati che risalgono al 1 dicembre del 2024 riguardano 2.500 casi in Italia di nuove infezioni da Hiv, in Sardegna sono circa 50. Si parla del 20% in più rispetto agli anni precedenti”. A parlare è Brunella Mocci, presidente di Lila Cagliari, in occasione della presentazione del programma “Fight Hiv Stigma”, che fa parte della rete Fast Track Cities, a cui ha aderito Quartu come primo Comune Sardo. Si tratta di un’iniziativa che ha come obiettivo quello di informare la cittadinanza sul tema delle malattie sessualmente trasmissibili. “Stiamo parlando di un progetto di prevenzione e informazione che coinvolge una fascia di età giovane che ha bisogno di essere informata e soprattutto è un progetto che cerca di ridimensionare quello che è il problema dello stigma sociale”, fa sapere l’assessore comunale ai Servizi Sociali Marco Camboni.

L’aumento dei casi di Hiv riguarderebbe in particolar modo gli under 25 che, come spiega la presidente di Lila Cagliari, non avrebbero ancora chiare le modalità di trasmissione delle infezioni. Per questo motivo è fondamentale la sensibilizzazione del tema, a partire dalle scuole. “Nelle scuole non si fa educazione sessuale” - spiega Mocci –“Non si può pensare che tutti i ragazzi e le ragazze che incontriamo nelle scuole non abbiano una vita sessuale, ce l’hanno già, ma non hanno informazioni chiare e corrette, quindi si espongono al rischio. Nel loro immaginario la persona affetta da Hiv è fisicamente riconoscibile, mancano le basi”.

Tra le iniziative del programma “Fight Hiv Stigma” c’è anche quella di una mostra negli spazi della Social Gallery, in via Eligio Porcu a Quartu, dove è previsto un allestimento estratto dalle campagne di Lila. “Verranno messe in esposizione tutte le campagne promozionali che Lila ha fatto negli ultimi 30 anni, quindi poster e flyer, in un allestimento che studieremo insieme alla presidente Brunella Mocci e Arnaldo Pontis”, dice il regista e fotografo Giovanni Coda.