In Sardegna

Ospedale di Lanusei, il reparto di Ortopedia rinasce: oltre 500 interventi all'anno

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LANUSEI. L'Ortopedia dell'ospedale di Lanusei rinasce, dopo le difficoltà del periodo Covid. Negli ultimi 4 anni è boom di interventi: dal 2021 al 2024 sono oltre 2100 le operazioni effettuate, con pazienti provenienti da tutta la Sardegna.

Il periodo buio della pandemia aveva messo a dura prova il sistema sanitario sardo e nazionale. E l’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, purtroppo, non aveva fatto eccezione. L’emergenza del momento aveva reso necessario trasformare l’Ortopedia del nosocomio lanuseino in una sorta di reparto Covid, compromettendone fortemente l’attività.

Ma appena la morsa della pandemia ha allentato la presa, dal 2021, la rinascita: oltre 2100 interventi di chirurgia ortopedica in quattro anni, con una media abbondantemente al di sopra le 500 procedure ogni 12 mesi. Un boom che ha interessato anche l’attività ambulatoriale, con 7677 visite totali nel 2023, e 8443 nel corso del 2024 (dati forniti dalla S.c. Ortopedia del N.S. della Mercede di Lanusei).

Oggi l’ospedale di Lanusei ha un reparto che funziona, con pazienti che arrivano anche da altre province della Sardegna. Una ripartenza che si deve all’équipe guidata dal dottor Luigi Soddu, nato a Iglesias, ma ogliastrino doc, date le origini materne (Bari Sardo) e il suo vissuto che nel tempo ha visto l’Ogliastra come luogo del cuore.

Non è un caso che dopo oltre 30 anni all’ospedale Marino di Cagliari ed una breve parentesi al Brotzu, il dottor Soddu abbia scelto di chiudere il cerchio con il suo approdo al Nostra Signora della Mercede di Lanusei, dopo aver vinto il concorso pubblico per primario.

"Quando sono arrivato qui, nel febbraio 2021, il reparto era da riscostruire – spiega – il risultato che abbiamo ottenuto è figlio dei grandi sforzi di riorganizzazione che abbiamo portato avanti in questi anni. Non è stato un lavoro semplice – ricorda – il primo passo è stato quello di riprendere ad operare, che è poi la nostra 'mission' principale. Successivamente abbiamo pensato ad allestire il reparto dal punto di vista logistico. Dopo un’attenta analisi, ho presentato alcune idee per la realizzazione di un progetto che rilanciasse la struttura, affinché si creasse un’ortopedia che avesse tutti i requisiti per lavorare bene e, soprattutto, che avesse una sua autonomia rispetto alle altre strutture dell’ospedale. Ora - continua il direttore dell’Ortopedia di Lanusei – possiamo contare su tutti gli spazi, come la sala gessi, la medicheria, il reparto degenze, la guardiola. Per questo nuovo inizio è stato fondamentale il supporto di tutto l’ospedale – rimarca Soddu – con il direttore del presidio, dottor Luigi Ferrai, abbiamo lavorato fianco a fianco per rendere il reparto operativo il prima possibile: insieme a tecnici e operai, abbiamo sacrificato anche le domeniche. In quella fase, così come anche oggi – sottolinea il primario – è stato importante il sostegno che abbiamo ricevuto dalle altre strutture dell’ospedale, come il reparto di Chirurgia guidato dal dott. Giovanni Pietro Paolo Gusai e quello di Anestesia e Rianimazione, diretto dal dottor Francesco Loddo. Senza dimenticare il Blocco operatorio, coordinato da Vito Collu".

Ma oltre ai numeri, per la struttura complessa di Ortopedia del N.S. della Mercede, parlano anche le diverse tipologie di interventi che Soddu e la sua squadra svolgono. "Ci occupiamo di chirurgia del femore, osteosintesi endomidollare dell’omero, del femore e della tibia, artroscopia del ginocchio e del polso. Inoltre, stiamo seguendo un percorso che mira al recupero funzionale dell’articolazione su lesioni di natura degenerativa e traumatica, attraverso dei trattamenti che favoriscono la rigenerazione della cartilagine. Sempre sul fronte del recupero della funzione articolare – continua Soddu - utilizziamo procedure chirurgiche sulle strutture osteoarticolari e capsulo-tendinee, oppure interventi che utilizzano emoderivati che hanno lo scopo di rigenerare la cartilagine articolare. Dedichiamo una particolare attenzione alla deformità delle mani, come esito di lesioni traumatiche, degenerative/infiammatorie".

Parallelamente alla ricostruzione “fisica”, è andata avanti anche quella dell’équipe, la vera anima del reparto. In quattro anni si è riusciti a portare in Ogliastra numerosi professionisti che ora costituiscono un prezioso patrimonio professionale e di competenze per l’ospedale e per tutto il territorio. "La nostra forza è il lavoro di squadra – prosegue Soddu – questi anni sono stati fondamentali anche per creare un’équipe affiatata e altamente qualificata. All’interno di una squadra di professionisti – osserva Soddu – è molto importante la motivazione di tutti i componenti. Inoltre, occorre distribuire bene i compiti, affinché tutti abbiano un carico di lavoro sostenibile, per poter lavorare serenamente".

L’équipe del dottor Soddu è formata da Davide D’Aquila, Salvatore Lai, Gian Luigi De Pascali, Leonardo Crissantu, e i consulenti Tito Palmas, Roberto Sardo e Orlando Sanchez, di origini cubane, ma ormai di casa in Ogliastra. Ovviamente nel lavoro del reparto hanno un ruolo fondamentale anche gli infermieri e gli Oss, tutti operatori di altissimo livello.

"Non possiamo dimenticare il prezioso contributo apportato in tutti questi anni dal dottor Maurizio Ennas – sottolinea il direttore del reparto, ricordando l’ortopedico scomparso nel dicembre del 2023 – che si è speso tanto per ridare vita all’Ortopedia. Una figura a cui l’Ogliastra deve davvero molto".

Alla parola “rinascita”, oggi occorre affiancare anche quella “futuro”. Attualmente nell’équipe del dottor Soddu, infatti, non mancano i giovani professionisti, come Matteo Murru, specializzando dell’università di Perugia, originario di Villagrande Strisaili, e il dottor Gianfranco Pirellas, originario di Fonni, specializzando proveniente dall’università degli studi di Sassari. "Siamo ben lieti di dare ai giovani la possibilità di mettersi in gioco, da noi hanno modo di praticare ciò per cui hanno studiato – puntualizza il primario - ritengo che l’arrivo di specializzandi sia un grande stimolo ed anche un momento di studio per tutta l’équipe: la loro presenza ci consente di mettere in discussione ciò che spesso nel lavoro quotidiano si dà per scontato".