In Sardegna

“La Cia vi dice Ciao”: addio alla storica compagnia di auto nata nell’anno dello Scudetto del Cagliari

CIA-CHIUDE-

 

Seguici anche sul nostro canale Whatsapp

CAGLIARI. "Abbiamo provato a resistere, ma lentamente siamo morti, praticamente dissanguati". Così la Cia, storica compagnia di automobili nata nel 1970, anno in cui il Cagliari vinse lo Scudetto con Gigi Riva, che annuncia la sua chiusura. L'avviso arriva con una nota ufficiale. 

"Carissimi clienti, dobbiamo salutarvi", si legge. "Sono trascorsi 55 anni da quando abbiamo iniziato insieme il nostro percorso. Siete stati tantissimi, più di 50mila nel corso degli anni", prosegue la nota. "Per noi è stato un brusco risveglio", si legge ancora.

"Erano trascorsi pochi giorni da quando il Cagliari, battendo il Bari all’Amsicora con reti di Gigi Riva e Bobo Gori, conquistò con due giornate d’anticipo il suo storico scudetto.

In quell’aprile del 1970, a poco più di un chilometro dallo stadio, nasceva la Cia, la Compagnia Italiana Automobili, la 'buona compagnia' come recitava uno slogan diventato celebre in città. È passato più di mezzo secolo da allora.
Il mondo di oggi, non solo quello dell’automobile, si è trasformato radicalmente tanto da apparire in qualche modo irriconoscibile", scrive Enrico Napoleone, 
amministratore alla Cia di Cagliari di viale Monastir. 

"Un tempo lungo una vita nel quale abbiamo affrontato con passione e sacrificio le sfide impegnative per fare di Ford il marchio auto più venduto nel sud della Sardegna. Un caso unico in Italia e raro nel Mondo intero.

Abbiamo lavorato cercando sempre di soddisfare le esigenze di voi Clienti, anche quando magari non siamo riusciti a farlo al meglio. I risultati straordinari ottenuti ci hanno dimostrato che lo avete apprezzato. Spesso ci avete seguito per generazioni familiari, di padre in figlio, passando per fratelli, parenti e amici.
Nel corso dei decenni è stata questa la nostra forza e la nostra più grande soddisfazione.

Un giorno di una decina di anni fa, inaspettatamente, il nostro impegno è stato tradito insieme a tante promesse non mantenute, secondo strategie discutibili che, come spesso accade nel freddo ambiente degli affari, antepongono presunte ragioni aziendali all’etica del rispetto dei rapporti umani.
È iniziato in quel momento il nostro calvario alla ricerca della Giustizia e della tutela dei nostri Diritti. Sono stati anni difficili nei quali ci siamo resi conto di non poter contare sullo Stato, sui principi professati dalla Costituzione, sulla democrazia di una Nazione civile.
Anni di cocenti delusioni, di autentiche ingiustizie. Anni di grande amarezza che ci hanno lentamente portato, nostro malgrado, al capolinea.

Restano i ricordi di una vita di lavoro, di tanti collaboratori che abbiamo accompagnato fino alla loro pensione. Resta il ricordo della gioia che abbiamo letto negli occhi di tanti di voi al momento della consegna di una nuova auto.

Una nuova strada ci si para davanti.
Non la percorreremo più insieme, ma vi auguriamo che sia sempre la migliore.
Grazie di tutto!", conclude.