In Sardegna

Oggi è la giornata mondiale senza tabacco, l'esperto: "Numerosi aiuti per chi vuole smettere di fumare"

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CAGLIARI. Il fumo di sigaretta rappresenta un grave problema di salute pubblica in Italia e causa oltre 83mila morti premature ogni anno. Secondo i dati Istat del 2021 i fumatori dai 14 anni in su sono poco meno di 10 milioni, quindi quasi il 20% della popolazione. "Il fumo è statisticamente – dice Paolo Serra allergologo e immunologo del Policlinico Duilio Casula - cinque volte più diffuso tra gli uomini che tra le donne, tuttavia, il divario di genere varia da paese a paese ed è minore nelle fasce di età più giovani".

A supporto di coloro che vogliono smettere, come viene riportato in una notizia sul sito dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, esistono numerosi programmi che offrono consulenza, terapie farmacologiche e gruppi di sostegno per aiutare i fumatori a liberarsi dall'abitudine. Inoltre, coinvolgere amici, familiari e colleghi nel percorso di stop al fumo può fornire un prezioso sostegno emotivo e pratico.

"Smettere di fumare rappresenta un investimento in termini di salute – spiega lo specialista del Policlinico- a cui non si può rinunciare perché consente di ridurre il rischio di sviluppare molte condizioni patologiche che a loro volta costituiscono un peso economico in ambito sanitario ingente tra spese dirette e indirette. Probabilmente, per smettere di fumare, è importante che ci sia una presa di coscienza da parte del fumatore sui rischi che incorre nel fumare e su quelli in cui corrono i propri congiunti esposti al fumo passivo, altra piaga ancor più grave se questo riguarda l’età infantile".

Spegnere per sempre la sigaretta porta con sé numerosi vantaggi per la salute. È un percorso che si può anche fare da soli ma è dimostrato che con il supporto del proprio medico o di specialisti della disassuefazione le probabilità di successo aumentano notevolmente. "Anche in questo caso – prosegue il medico - le ultime fonti Istat ci vengono in soccorso evidenziando come il 90% degli ex fumatori abbia smesso senza bisogno di aiuto, ma provando in media circa 6 volte. Le evidenze dimostrano che maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo".

Il sostegno dei Centri Antifumo, sia dal punto di vista psicologico che nella prescrizione di farmaci, facilita la decisione al cambiamento aiutando a rafforzare le motivazioni. Sul territorio nazionale sono presenti oltre duecento ambulatori per la cessazione dal fumo di tabacco e otto di questi si trovano nella Regione Sardegna. Il fumatore che vuole smettere può rivolgersi al proprio medico oppure chiamare il telefono Verde contro il fumo 800554088.

Chi fuma ha una probabilità dieci volte superiore di sviluppare tumori polmonari rispetto ai non fumatori. Il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc di Atlanta), ha identificato ventisette malattie fumo-correlate. I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indicano le patologie respiratorie come la terza causa di morte precedute, in ordine, da quelle cardiovascolari e dalle patologie tumorali. "Il fumo di sigaretta – conclude Serra - rappresenta il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, e in particolare per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) che ha una prevalenza nella popolazione di circa il 5%, e rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare. I fumatori hanno un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto ai non fumatori".