SAN VERO MILIS. Continua a far discutere il caso dell’insegnate sospesa a di San Vero Milis per aver fatto pregare i bambini in classe (QUI LA NOTIZIA).
Dopo la presa di posizione del presidente della Regione Christian Solinas e di altri rappresentanti politici, come Ugo Cappellacci, che si schierano a favore di Marisa Francescangeli, arriva la reazione di "Più Europa Città Metropolitana di Cagliari": "Occorre affermare e sostenere la laicità dell’insegnamento nelle scuole statali", scrivono su una nota.
"Il recente caso della maestra della scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) ripropone il tema della laicità della scuola e dell’insegnamento. Non possiamo entrare nel merito delle motivazioni per le quali l’insegnate è stata sospesa per venti giorni; non conosciamo gli atti del procedimento disciplinare e pertanto non ci è consentito esprimere un giudizio compiuto, a differenza di quanto fanno in modo sconsiderato molti esponenti politici, in ultimo il presidente della Regione Solinas", si legge.
"Certo è che anche dalle dichiarazioni alla stampa rilasciate dall’insegnante, si pone esclusivamente l’accento sull’aver fatto recitare ai propri alunni l'Ave Maria, realizzare un rosario, mostrare l’olio santo. La vicenda ripropone fortemente il tema della necessità di una scuola pubblica veramente laica. La confessione religiosa a cui appartiene un insegnante, deve rimanere estranea alla sua funzione, al pari delle sue convinzioni politiche. L’insegnamento religioso e l’appartenenza ad una confessione è un aspetto che deve rimanere in capo alle famiglie, e non mancano certamente le scuole di catechesi o le scuole religiose a cui si è liberi di iscriversi. Le suole statali non possono avere questo compito, perché lo Stato è laico e riconosce tutte le confessioni religiose. Peraltro la scuola pubblica deve effettivamente garantire il ricorso all'insegnamento alternativo alla religione cattolica, che il più delle volte è reso molto ostico da ottenere per le famiglie, e non di rado ostacolato dalla burocrazia. Tra le storture non manca quella che gli insegnanti di religione, pagati da tutti i contribuenti, sono nominati dal Vescovo. A coronare tutto ciò non è mancato nel 2003/4 in applicazione della Lg. 186/2003 il passaggio di ruolo degli insegnanti di nomina vescovile in altre altre materie curricolari. Come gruppo Più Europa Città Metropolitana di Cagliari stigmatizziamo ogni deriva confessionale della scuola pubblica e siamo impegnati per l'affermazione della laicità dello Stato in ogni settore della pubblica amministrazione".