CAGLIARI. Via quei tori dal logo. La Red Bull contro la neonata cantina Muggittu di Mamoiada. Al centro dello scontro un’immagine ritenuta troppo simile a quella che rappresenta la nota bevanda energetica prodotta dalla società austriaca. Una realtà da quasi 16mila dipendenti e con 11.583 miliardi di lattine vendute nel 2022 contro Mattia Muggittu 23enne mamoiadino che ha etichettato il primo vino Cannonau della cantina.
Dietro la scelta del nome, Boeli, e del logo impresso sull'etichetta ci sono ragioni ben precise: “Il marchio è raffigurato da due buoi legati tra loro dal giogo, simbolo di un'agricoltura millenaria e tradizionale, poi abbiamo voluto riportare i disegni (o meglio dette coppelle) scolpite sulla stele di Boeli un menhir risalente al 3500 a.C. che sorge a pochi passi dalla nostra cantina”.
Ma agli austriaci sarebbe bastato vedere in quel logo due tori affiancati per mettere nero su bianco una diffida recapitata via Pec alla cantina Muggittu contro l’utilizzo del marchio. Da Mamoiada però sono pronti a resistere. “Io non ho copiato né scimmiottato alcun logo. Quando ho registrato il mio marchio alla Camera di commercio ho allegato un documento in cui viene spiegato nei dettagli il significato. Quelli disegnati sull’etichetta anzitutto sono buoi e non tori, tra l’altro sono raffigurati rilassati in un atteggiamento proprio opposto agli animali rappresentati dal logo RedBull”.
Non è la prima volta che un colosso del commercio attacca una realtà sarda. Era il 2010 quando McDonald’s si scagliò contro un’attività ogliastrina che aveva scelto di chiamarsi McPuddu’s. Allora furono panini contro culurgiones e vinsero i primi: gli americani ottennero una modifica del nome. Ora la partita è aperta.