In Sardegna

Villa San Pietro, cinghiali catturati vivi per battute di caccia illegali a pagamento

anti-bracconaggio

CAGLIARI. Quattro gabbie riempite di cibo e mandorle, per attirare i cinghiali. Che, una volta catturati vivi, venivano liberati all'Interno di una zona di addestramento cani per essere uccisi nel corso di battute di caccia a pagamento. La scoperta è stata fatta dal Corpo forestale in un'operazione effettuata a Villa San Pietro, nel parco di Gutturu Mannu.

Il Corpo forestale ha proceduto anche a una perquisizione nell'ovile del proprietario titolare della Zona di addestramento, sequestrando lacci per cattura di cervi e cinghiali e  munizioni detenute illegalmente. A un settantenne di Sarroch, già nota alle forze di Polizia per reati venatori e in materia di armi, sono state contestate la cattura illegale di selvaggina con sistemi non consentiti, la detenzione di sistemi di cattura illegali e la detenzione illegale di munizioni. Accertate anche violazioni alle norme di contrasto alla peste suina africana.

In un'altra operazione, questa volta a Villaputzu, in località Gutturus, la Forestale ha colto in flagranza di reato due persone che portavano via un grosso cinghiale catturato al laccio per caricarlo in auto. I due sono stati bloccati dai Forestali, mentre il cinghiale è stato sottoposto a sequestro. Perquisendo la casa delle due persone, gli agenti hanno trovato e sequestrato un fucile e diverse munizioni. I due sono stati denunciati all'Autorità giudiziaria il per reato di cattura di animali con sistemi non consentiti.