In Sardegna

Cagliari, l'Aou sempre più innovativa: sbarca su Tik Tok

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CAGLIARI. L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari sbarca anche su Tik Tok, il social del momento in fortissima espansione in tutto il mondo e anche in Italia. L’Aou di Cagliari è una delle prime aziende pubbliche italiane ad aprire un profilo istituzionale su questa piattaforma.

Con l’arrivo su TikTok l’azienda ospedaliera è ora presente su tutti i principali social e piattaforme di messaggistica: i cittadini possono già dialogare con l’Aou di Cagliari su Facebook (24 mila fan), Instagram (oltre 12mila follower), Twitter, Youtube, Linkedin, Whatsapp e Telegram.

L’Aou di Cagliari è inoltre la prima azienda pubblica italiana ad aver digitalizzato l’Ufficio relazioni con il pubblico: un sistema innovativo e all’avanguardia che consente ai pazienti di contattare l’azienda con qualunque mezzo (social, messaggistica, via mail, al telefono e in presenza) h 24 e 7 su giorni su 7, 365 giorni l’anno e avere risposte in tempi rapidissimi.

L’annuncio dello sbarco su TikTok è stato dato durante gli Stati Generali della Comunicazione Pubblica, promossi da PA Social, in corso a Bergamo. «La comunicazione per l’Aou di Cagliari è strategica e molto importante – spiega il direttore generale Chiara Seazzu – l’obiettivo è costruire un rapporto sempre più forte e solido con i nostri pazienti e i loro familiari, renderli partecipi di ciò che accade nella nostra azienda, ascoltare le loro opinioni e stare sempre al loro fianco».

Così come sulle altre piattaforme social, anche su TikTok ci saranno rubriche sanitarie e di medicina, campagne di educazione della salute, trasmissioni con esperti e professionisti a cui è possibile rivolgere in diretta domande e avere subito risposte.

«Merito di un’azienda che crede davvero nell’importanza della relazione con i pazienti – spiega Fabrizio Meloni, responsabile Comunicazione e relazioni esterne – del personale dell’Aou molto attento e sensibile e a uno staff straordinario che lavora tutti i giorni per ascoltare e dare risposte ai pazienti».