CAGLIARI. "Una patologia polmonare non dovrebbe impedire alle persone fragili di viaggiare in aereo". Inizia così la lunga lettera inviata dall'associazione "Lavoratori fragili inidonei" ai vertici della Regione e ai ministeri della Salute e delle Pari opportunità per denunciare l'emergenza dei tanti in Sardegna che, con patologie polmonari, hanno difficoltà nel trovare un posto sugli aerei.
"Le persone fragili dell'Isola che eseguono l’ossigenoterapia non riescono a trovare un posto per loro stessi e per l'accompagnatore, quali sono le cause di tali discriminazioni?", si chiede la firmataria Raffaella Sfregola, "non è possibile negare il diritto alle cure, diritto ancora più difficile da garantire quando si frappongono anche le barriere architettoniche geografiche".
"L'alternativa per trasferire dalla Sardegna verso il Continente le persone che eseguono ossigenoterapia sarebbe di tipo navale, con viaggi molto più lunghi e disagevoli, che costringono all’affitto di un'ambulanza privata, per garantire una sufficiente autonomia respiratoria. Tutto al "modico" costo di 12mila euro", continua, "Queste persone devono sottoporsi presso Centri sanitari ultra- specializzati a visite specialistiche, che stabiliranno se siano candidabili ad un trapianto polmonare. Non negategli questa speranza ed opportunità di vivere".
"Il diritto alle cure va garantito ora", è la richiesta dell'associazione, "In questo momento in Sardegna ci sono persone fragili che attendono il "viaggio della speranza" e più passano i giorni e più queste speranze si affievoliscono. Non possiamo aspettare che il nuovo Governo si costituisca ad ottobre prossimo per iniziare l'approccio al problema. Urge risolvere oggi tale problematica".