CAGLIARI. Ancora nove giorni, poi i ricciai si ritroveranno senza lavoro. A partire dal prossimo 22 gennaio parte lo stop alla pesca del riccio di mare imposto dalla Regione: durerà tre anni. Succede perché la prelibatezza tanto amata dai cagliaritani e non solo, è messa a rischio dal massicciò prelievo effettuato negli ultimi anni. E nero su bianco, proprio per sostenere i pescatori subacquei professionali, la Giunta regionale ha dato il via libera a uno stanziamento da 2 milioni e 800mila euro. Ma c’è di più: per ora solo sulla carta si darà la possibilità agli operatori di svolgere attività di recupero ambientale come la pulizia dei fondali e la rimozione delle attrezzature di pesca.
“Siamo d’accordo con il blocco”, spiega Michele Puddu, titolare del chiosco a Su Siccu “Becca Ricci”, “ma non sappiamo ancora di che morte dobbiamo morire”.
In ballo ci sono circa 350 famiglie tra pescatori e operatori di barca. Chi fino a oggi ha pescato i ricci e dal 22 non potrà più farlo, si dice pronto a qualsiasi lavoro pur di avere un reddito. “Siamo disposti a fare di tutto pur di portare il pane a casa”, precisa Puddu, che tra dipendenti, collaboratori e fornitori, offre lavoro a più di dieci famiglie, “è importante dare un’occupazione e un’alternativa a questo mestiere”.