CAGLIARI. Nessun accordo, almeno palese. Dalla conferenza dei capigruppo è emerso che "si voterà in piena libertà" domani alle 11, quando il consiglio regionale verrà chiamato a votare i grandi elettori sardi, tre, che il 24 andranno a Roma per sedere nel parlamento in seduta comune che dovrà eleggere il successore di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Lo scrutinio segreto potrebbe riservare delle sorprese.
La prassi vuole che la Sardegna sia rappresentata da due esponenti della maggioranza e uno dell'opposizione. I nomi "istituzionali" sarebbero stati: presidente della Regione (Christina Solinas), presidente del consiglio regionale (Michele Pais) e capogruppo del partito più rappresentativo della minoranza (Gianfranco Ganau).
Ma gli equilibri a destra si sono rotti perché Solinas e Pais sarebbero a Roma in quota Lega. Troppi, per i centristi di Giorgio Oppi. E anche a sinistra non è piaciuta a Progressisti e M5s l'imposizione di Ganau, non concordata dal Pd con gli alleati.
dall'Anci, con il presidente Emiliano Deiana, è arrivata una proposta: la Sardegna mandi in Parlamento tre sindaci, fasce tricolori simboli dell'impegno sul territorio nel periodo della pandemia. Questa opzione avrebbe aperto le porte al consigliere di FdI Francesco Mura, che è anche primo cittadino a Nughedu Santa Vittoria.
Durante le riunioni di oggi il cerchio non si è chiuso. Domani l'aula dovrà emettere un verdetto. E come ormai consueto in questa legislatura, la scelta sarà fatta dopo pesi e contrappesi misurato con il bilancino preciso al milligrammo, la stilla delle polemiche.