In Sardegna

L'Inps taglia i fondi, dal 15 maggio stop all'assistenza fiscale sull'Isee: un danno per migliaia di sardi

isee

CAGLIARI. Scoppia in Sardegna il caos sull'assistenza per il calcolo dell'Isee, necessario per usufruire di molte prestazioni sociali. La denuncia è della Cgil sarda, che annuncia il blocco delle attività dei centri di assistenza fiscale a partire dal 15 maggio. Il sindacato mette sotto accusa l'Inps: “A causa dell’atteggiamento irresponsabile dell’istituto, da quella data le famiglie sarde che hanno necessità del calcolo Isee per accedere alle diverse prestazioni sociali, compreso il Reis, rischiano di non poter usufruire del servizio gratuito offerto dai Centri di assistenza fiscale, che finora hanno continuato ad operare nonostante la convenzione sia scaduta lo scorso dicembre”. Il problema starebbe nella “pretesa dell’istituto di previdenza, che vorrebbe imporre un ulteriore taglio dei fondi scaricando i costi di un servizio pubblico indispensabile alle famiglie che già si trovano in condizioni di difficoltà”. Così “la consulta nazionale dei Centri di assistenza fiscale – della quale fanno parte tutte le strutture, sindacali, imprenditoriali, cattoliche e professionali – sono state costrette a programmare la sospensione del servizio Isee dal 15 maggio. La decisione, che coinvolge tutti i Centri di assistenza  regionali, compreso il Caaf Cgil della Sardegna, arriva dopo mesi di attesa e tentativi di mediazione da parte dei Caf: da gennaio 2017, nonostante il mancato accordo con l’Inps, hanno continuato a garantire il servizio gratuitamente”. Dall’inizio del 2017, il Caf Cgil Sardegna ha già accolto, nei suoi cento sportelli sparsi nell’isola, 12 mila richieste di Isee: in soli quattro mesi, oltre la metà del dato complessivo registrato l’anno scorso, quando le pratiche erano state 22 mila “L'Inps”, spiegano dalla Cgil, “ha deciso di disinvestire sul servizio, falcidiando risorse indispensabili al suo funzionamento”. “È evidente – ha spiegato il responsabile Caaf Cgil Massimo Puxeddu – che quella di sospendere le pratiche Isee dal 15 maggio è per noi una scelta obbligata dovuta all’indisponibilità di arrivare a un accordo da parte dell’Istituto di previdenza”. Da qui l’appello: “Chiediamo con forza anche ai vertici Inps regionali di fare pressioni sul livello nazionale perché si arrivi alla firma di una convenzione ragionevole”, ha detto Puxeddu.