Primo Piano

Cagliari, servizio rimozione nel caos: lavoratori nel limbo

 

CAGLIARI. Oggi il blocco di viale Monastir per tre ore, da domani potrebbe arrivare una protesta a oltranza, fino a quando non si riceveranno le risposte attese, quelle che permetterebbero ai lavoratori della ditta che effettua le rimozioni a Cagliari, di poter rimanere nella loro sede. La società  “Servizio trasporti 2000” è a casa dal 1 aprile.
 
Per loro si è attivata la cassa integrazione, e l’appalto del Comune di Cagliari l’ha vinto un’altra ditta, che a detta dei lavoratori di viale Monastir, non ha neanche mezzi. Oggi però il servizio non è ancora stato attivato. Quindi in pratica non è possibile in città rimuovere una macchina che intralcia il traffico perché in doppia fila, o altro.
 
“Chissà quando arriverà la cassa integrazione, stanno lasciando dieci famiglie in mezzo alla strada”, dice Alessandro Moi, “a 38 anni, con un figlio di un mese, non so come fare”. Oggi la ditta “Servizio Trasporti 2000” conta otto camion. “Non abbiamo partecipato all’ultima gara d’appalto perché non era economicamente vantaggiosa”, dice Moi, “la ditta che l’ha vinto non ha neanche mezzi”. Dopo 34 anni di servizio c’è anche chi, a un passo dalla pensione, si ritrova ad essere disoccupato.
 
“Mi ritrovo a fare il disoccupato con una famiglia di 4 persone e dovrei domani entro le 14 raccogliere l’attrezzatura per lasciare la sede, mi devono arrestare, perché tanto da qua non me ne vado”, dice il vicepresidente Marco Fadda. E quindi inizia da oggi un’occupazione. “Fino a quando non ci sistemano”, aggiunge il socio della ditta Walter Mannu, “noi per dare questo servizio alla città ci siamo indebitati”. “O arriva una stabilizzazione per questi lavoratori”, dice Luca Locci, segretario del Sindacato generale di base, “o si continuerà con un blocco nell’ingresso e nell’uscita della città”. In viale Monastir era presente anche l’assessore alla Sicurezza Carlo Tack. “Ho chiesto una relazione dettagliata agli uffici per capire bene la strategia e i motivi che hanno portato a questa situazione. La ditta aggiudicataria non ha ancora attivato il servizio, e i motivi non si sanno. È stato fatto un affidamento d’urgenza a un’altra ditta e bisogna capire perché dato che l’affidamento d’urgenza prevede la possibilità che l’aggiudicatario metta a disposizione due mezzi che sono insufficienti per le esigenze della città”.