In Sardegna

Sa die de sa Sardigna, il presidente dell'Anci: "Non esistono governi amici ma interlocutori da rispettare"

Angioy

“Non esistono, al di là del Tirreno, ‘governi amici’ per la Sardegna, esistono, semmai, interlocutori da rispettare e dai quali esigere rispetto”. Questa la riflessione che Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, affida a una lettera aperta indirizzata ai primi cittadini dell’Isola in occasione di Sa die de sa Sardigna. Deiana trae spunto dal sacrificio di Giovanni Maria Angioy, Michele Obino e Francesco Cillocco per ricordare a tutti i sindaci sardi come “la strada dell’autodeterminazione e dell’autogoverno è lunga e piena di ostacoli”. Una strada, sottolinea Deiana, che passa per tappe imprescindibili come la garanzia del diritto alla mobilità, “le bonifiche ambientali dei 24 mila ettari dei siti inquinati”, il diritto statutario ad avere una scuola che insegni ai giovani la storia e la lingua della Sardegna. A sostegno delle sue considerazioni, il sindaco di Bortigiadas prende in prestito le parole del “Memoriale” del 1799 di Angioy: “Se la Sardegna in uno stato di languore, senza governo, senza industria, dopo diversi secoli di disastri, possiede così grandi risorse, bisogna concludere che ben amministrata sarebbe uno degli stati più ricchi d’Europa”. “Forse da qui dovremmo ripartire – conclude il presidente dell’Anci – nella riflessione del ruolo della Sardegna al centro del Mediterraneo. Un ruolo che può affermarsi solo se sappiamo chi siamo stati nella Storia e, per dirla usando le parole di Antonio Gramsci di cui si celebra l’ottantesimo anniversario della morte, se saremo in grado, tutti insieme, di ‘accelerare il futuro’”.

Emiliano-Deiana