In Sardegna

Progressisti: "Recovery Plan, la Sardegna rischia di perdere 7,5 miliardi"

 

 

CAGLIARI. “In Regione non può esistere il segreto di Stato, tanto meno su un tema da cui dipende lo sviluppo della Sardegna nei prossimi 30 anni come il Recovery Plan”: il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale chiede “la convocazione della commissione Bilancio secondo l'articolo 105 del regolamento per discutere sul contenuto dei documenti che sarebbero stati inviati al Governo”.

Dopo la mancata discussione in Consiglio sui progetti dell'Isola a valere sul Piano di ripresa per l'Europa, causata dall'assenza del presidente e dagli scontri interni al centrodestra, “siamo preoccupati per il futuro della Sardegna”, continuano i Progressisti: “Da giugno chiediamo di poterci confrontare sui progetti di cui il presidente parla in solitaria sulla stampa. Non sappiamo se siano in linea con le direttive europee, elemento imprescindibile per ottenere le risorse, ma neppure se esistano: il dubbio è quasi una certezza, visto che nessuno ha risposto alla richiesta di accesso agli atti che avevamo presentato a dicembre sul tema e che anche ad altri consiglieri è stata negata la visione. Se esiste una sorta di segreto d'ufficio, procediamo con l'unico modo possibile per sapere di cosa si tratta”.

I tempi sono stretti, sottolinea Massimo Zedda: “Entro la fine di aprile il Governo dovrà presentare i progetti alla Commissione europea. Il presidente della Regione e la sua maggioranza risolvano i loro problemi interni e non creino danni alle istituzioni e alla Sardegna. Se non sarà possibile riunire il Consiglio regionale in tempi brevissimi, la convocazione della commissione Bilancio è l'unico modo per correre ai ripari e non perdere le risorse sui temi fondamentali per lo sviluppo della Sardegna nei prossimi anni: ambiente, conversione energetica, inclusione sociale, lavoro, innovazione tecnologica, giovani, istruzione, ricerca e conoscenza, cultura, mobilità sostenibile. È da da otto mesi che chiediamo di poter discutere e ora, ancora una volta a causa della totale assenza e disinteresse del presidente, rischiamo di perdere un'occasione straordinaria di sviluppo”.