In Sardegna

Dalla Regione fondi per le scuole paritarie, riaprono anche i centri socio-educativi

 

 

 

 

CAGLIARI. Mano tesa della Regione alle scuole dell’infanzia non statali paritarie. Un impegno straordinario per venire incontro alle difficoltà che stanno avendo le strutture, a causa della pandemia, è stato deciso dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu per sostenere le spese di gestione e funzionamento per l'anno scolastico 2019/2020.

“ Visto il protrarsi dell'emergenza economica ed epidemiologica causata dal Covid-19 - ha detto Biancareddu - ho proposto una specifica delibera con la quale sono stati rettificati e integrati i criteri della precedente deliberazione dello scorso 17 aprile. Questo per consentire ai soggetti beneficiari di poter usufruire della liquidazione anticipata dei saldi dei contributi rispetto alla chiusura dell'anno scolastico”. Eccezionalmente ed esclusivamente per l'anno scolastico 2019/2020, oltre alle spese ammissibili già previste nelle linee guida ordinarie, sono adesso ammissibili anche le  spese per la formazione del personale, per le utenze (telefono e connessione internet, energia elettrica, acqua, gasolio gas o altro combustibile, nettezza urbana), per i servizi di pulizia dei locali scolastici, i servizi di consulenza connessi all'attività, per la didattica a distanza, solo se effettivamente svolta (hardware, software, piattaforme web) e le spese per l'eventuale sanificazione dei locali. Le spese di competenza per l’anno scolastico indicato possono adesso essere indicate nel rendiconto “provvisorio” e saranno quelle effettivamente sostenute sino ad ora e quelle che si prevede di sostenere sino al 31 agosto 2020. Tali spese devono essere effettivamente ed esclusivamente riferibili alla gestione della scuola dell'infanzia paritaria, come autorizzata al funzionamento dall'Ufficio Scolastico Regionale. Eccezionalmente, non dovrà essere presentata alcuna polizza fideiussoria a garanzia di tali pagamenti.

La Giunta inoltre ha approvato la delibera che fissa i criteri per la riapertura dei centri socio-educativi diurni dell'Isola, che potranno riprendere le attività sospese per effetto delle restrizioni causate dal Covid-19. Si parla delle strutture che assistono anziani, disabili e minori offrendo servizi educativi e sociali. “La ripresa delle attività svolte da questi centri – spiega l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – è di grande importanza sia per gli utenti, sia per le loro famiglie. Lo stop, reso necessario per favorire l'isolamento e abbattere la circolazione del virus, ha inciso profondamente sulla qualità della vita delle persone, in particolare dei soggetti più fragili”.

Le attività potranno ripartire con l'adozione di misure anti-contagio: “I dati, che descrivono l'andamento dell'epidemia sul nostro territorio, ci permettono di lavorare per un progressivo ritorno alla normalità. Occorre comunque prudenza, il virus è ancora in circolazione. Le attività dei centri socio-educativi diurni devono riprendere garantendo la sicurezza degli operatori, degli utenti e delle loro famiglie”, precisa l'esponente della Giunta Solinas.

Per assicurare la prevenzione del contagio da Covid-19, è previsto che le attività 'in presenza' si svolgano con modalità adeguate a regolamentare l'afflusso dell'utenza (attraverso la prenotazione, ad esempio) e l'adozione di soluzioni utili ad assicurare il distanziamento fra le persone, oltre alla verifica del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.