In Sardegna

"Scuole chiuse? Approfittiamone per ristrutturarle": la proposta in Sardegna

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CAGLIARI. "Approfittare della sospensione dell’attività didattica per avviare la ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico e universitario". È la proposta lanciata dal Cna Sardegna alla Regione sarda. Si parla, nel dettaglio, di circa 2mila edifici per un totale di 2,6 milioni di metri quadri che necessitano di una riqualificazione strutturale ed energetica.

"Si parta dagli edifici scolastici – dichiarano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni - per avviare un grande piano di investimenti pubblici, una sorta di New Deal sardo che apra un nuovo ciclo edilizio ecosostenibile all’insegna del riuso, della riqualificazione, dell’efficientamento energetico, del ripristino e delle bonifiche ambientali, della manutenzione e della messa in sicurezza del territorio; è questa la chiave per rilanciare l’economia della Sardegna in tempi di corona virus". 

Sul tavolo un piano di riqualificazione ed efficientamento del patrimonio scolastico universitario, "da costruirsi su nuovi presupposti - si legge - attraverso una forte regia regionale che consenta di portare a compimento i cantieri, oggi di fatto bloccati come dimostra il nostro report". In che modo? 

a) Una poderosa opera di semplificazione delle procedure e di accelerazione dei tempi di realizzazione dei progetti presentati alla regione da comuni e province a valere sul piano triennale 2018-2020, che valgono 300 milioni di euro (su 414 progetti solo 3 sono cantierabili);

b) Integrando gli investimenti nell’edilizia scolastica di ulteriori 200 milioni di euro, mediante l’utilizzo di una parte dei fondi europei 2014-2021 non ancora impegnati”.