CAGLIARI. Per ogni agnello marchiato Igp macellato dal primo marzo al 30 aprile i pastori sardi riceveranno quest’anno 15 euro a capo. Ai circa sei euro del premio accoppiato che ricevono ogni anno si aggiungeranno altri 9 euro a capo grazie al Fondo per la Competitività delle filiere istituito con decreto dal governo per attenuare le perdite del settore agricolo a causa del Coronavirus. Agli agnelli non Igp, nati, allevati e macellati in Italia, sempre per lo stesso periodo, andranno invece 6 euro a capo.
Dei 29,5 milioni totali per tutta Italia del Decreto, 7,5 andranno settore ovino, suddivisi nell’annualità 2020 – 2021: 3,5 nel 2020, 4 nel 2021. Che si vanno a sommare ai 2 milioni di euro del fondo indigenti, destinati per omogeneizzati di agnelli.
Dei 3,5 milioni del 2020, alla Sardegna andranno 1 milione e 600 mila euro destinati a 177.778 agnelli marchiati Igp macellati tra marzo e aprile 2019.
Complessivamente con l’accoppiato a luglio gli allevatori che certificano i propri agnelli Igp di Sardegna riceveranno 5.600.000 euro.
Agli agnelli sardi non Igp, invece andranno quest’anno circa 468mila euro destinati a 77.991 mila agnelli macellati tra il primo marzo e il 30 aprile 2019.
“È un intervento che abbiamo fortemente voluto come Consorzio – commenta il presidente del Contas Battista Cualbu – un intervento importante in un momento difficile per l’allevamento in cui si stanno registrando molte perdite, come del resto per tuti gli altri settori. Ci auguriamo adesso che questa misura sia estesa anche al settore caprino”.
“La premialità è riservata agli agnelli macellati tra marzo e aprile del 2019 ed è biennale - spiega il direttore del Contas Alessandro Mazzette – e si sommerà al premio accoppiato. Inoltre è esteso, nella misura di 6 euro a capo, anche agli agnelli non Igp, dove la condizione è che siano nati, allevati e macellati in Italia, per evitare di destinare fondi anche a quelli importati dall’estero”.