In Sardegna

"Una parola cambiata in una norma scippa le risorse per la Sardegna"

  ITA      SRD

Cappellacci

CAGLIARI. La beffa milionaria per la Sardegna sta tutta nel cambio di alcune parole. Si passa dalla necessità di "intesa" a "sentita" la Regione. Che quindi potrà dire quello che vuole, ma a prendere le decisioni sarà sempre e solo il governo centrale. Il tema è quello del nuovo procedimento attraverso il quale l'Agenzia per la coesione territoriale può riclassificare le risorse nazionali destinate alle politiche di coesione dei cicli di programmazione 2000/2006, 2004/2013, 2014/2020 e di quelle del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Parole difficili, che servono per indicare montagne di soldi. La formula per la gestione è stata emendata. E ad opporsi a quello che definisce "una spallata centralista" è il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci, che chiede "subito l'abrogazione della norma scippa-Regioni".

 "Un vero e proprio colpo basso che, oltre ad essere gravemente illegittimo dal punto di vista costituzionale per il mancato rispetto del principio di leale collaborazione tradisce lo spirito delle politiche di coesione, volte a rimuovere, non ad accentuare, il divario economico-sociale, prosegue l'ex presidente della Regione, "Sappiamo che la Sicilia ha già presentato un ricorso alla Corte Costituzionale. Su questa battaglia- ha concluso Cappellacci- chiederemo l'aiuto di tutte le persone di buona volontà, che non vogliono arrendersi dinanzi all'ennesimo tentativo di mortificare le Autonomie, i territori e le comunità che vogliono essere artefici del proprio destino, non subire decisioni calate dall'alto o scippi di risorse fondamentali per dare un presente alle nostre regioni e restituire un futuro alle nuove generazioni".