In Sardegna

Cagliari, il comitato di Castello torna all'attacco: "Zedda, ascoltaci"

 

 CAGLIARI. "Il comune si è dimenticato di noi, il sindaco ci faccia vedere che ci sta ascoltando e che può fare qualcosa per migliorare il nostro quartiere”. Parole di Rebecca Lewis Lalatta, vicepresidente del comitato “Casteddu de susu”, nato per denunciare il costante disagio e lo stato di abbandono di Castello che si trova nella parte alta della città vecchia. Una delle cartoline più apprezzate e pregevoli del centro isolano, tappa obbligatoria per chi visita Cagliari.

Ma nonostante questo, rimane un quartiere senza servizi: non c’è un bancomat, non passa neanche un pullman o una navetta, non è presente neanche un bagno pubblico, e gli ascensori, tutti e tre, non sono ancora in funzione. “Via Mazzini rimane chiusa”, ha precisato Rebecca Lewis Lalatta, vicepresidente del comitato “Casteddu de susu”, “stessa situazione per quanto riguarda la scalinata del bastione e per la piazza della scuola di Santa Caterina, per noi residenti è un grande disagio, ogni giorno io dal parcheggio di via Regina Elena a casa mia, devo camminare per 25 minuti, da quando gli ascensori sono inagibili”. Sono passati quasi due mesi dall’ultimo flash mob organizzato dagli abitanti di Castello, ma nulla è cambiato.

“Alcune modifiche si potrebbero fare in poco tempo, ad esempio la ztl, da tempo chiediamo di attivarla a partire dalle 21 anziché dalla mezzanotte, esattamente come gli altri quartieri, il sindaco aveva dichiarato che entro fine novembre avrebbe risolto qualche problema, ma non è stato fatto nulla per noi”, ha aggiunto la vicepresidente del comitato, “ci faccia vedere che ci sta ascoltando e che può  completare i lavori nel nostro quartiere”.