UTA. L’Oasi Wwf di Monte Arcosu inaugura l’inizio dell’estate con una nuova lettura dell’ambiente naturale. Presso l’area naturalistica, che racchiude uno dei lembi più estesi di foresta mediterranea dell’intero bacino, domani si parlerà di archeologia attraverso un affascinante viaggio dedicato ai racconti e all’indagine sulle tracce della remota presenza dell’uomo in questa parte dell’isola. Già dal 1849, infatti, la vallata di Monte Arcosu fu sede di importanti ritrovamenti di epoca nuragica, tra cui otto bronzetti che rappresentano scene di vita sociale associate al culto degli dei o a vicende di guerra, come il capo tribù e l’arciere. Per domani alle 17 presso le strutture in località Sa Canna, l’Associazione “Amici di Sardegna” ha promosso una tavola rotonda sulla storia di Monte Arcosu e della montagna nella relazione stretta con la sua comunità. Interverranno Roberto Copparoni, Maria Grazia Arru, Massimo Dotta, Basilio Medda, Massimiliano Piga, Marcello Polastri e Mario Puddu.
Alle 21, dopo una cena sotto le stelle, i partecipanti all’evento potranno assistere alla realizzazione di un bronzetto con la tecnica della cera persa, a cura del maestro fonditore Andrea Loddo. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Socialità, Ambiente, Territorio: Officina di Futuro”, sostenuto dalla Fondazione con il Sud. Per tutta la serata saranno disponibili aree espositive e punti informativi sulle attività del WWF in Sardegna e nel mondo, sui partner di progetto, su come collaborare e partecipare alle singole iniziative.