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Arbus, l'assessore regionale nel suo paese: "Festa di Sant'Antonio nel registro dei grandi eventi identitari"

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ARBUS. La presenza dell’amministrazione regionale ai festeggiamenti dedicati a Sant’Antonio da Padova vuole significare la vicinanza all’intera comunità di Arbus, soprattutto in riferimento ad un percorso di valorizzazione della Festa con l’inserimento di questo evento religioso nel registro dei 'Grandi eventi identitari' della Regione Sardegna”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, che questa mattina ha partecipato ad Arbus, delegato dal presidente della Regione, Christian Solinas, alla Santa Messa nella chiesa di San Sebastiano e alla processione, accompagnata da cavalieri, gruppi folk, gruppi parrocchiali, traccas e dalla banda musicale “Ennio Porrino”.

“Il riconoscimento rappresenterà anche la conferma del valore turistico e culturale di questo evento religioso, durante il quale si fondono devozione e tradizione, consentendo di attrarre turisti e fedeli da tutta l’Isola, ma non solo – ha aggiunto l’assessore Lampis – Quattro intensi giorni di fede, ricchi di riti religiosi e festeggiamenti, riassaporando finalmente un po’ di libertà dopo due anni di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, che hanno fermato anche le manifestazioni religiose”.

“La Festa di Sant’Antonio da Padova, che affonda le sue radici nelle fatiche contadine del XVII secolo, si caratterizza per il trasporto del Santo su un giogo di buoi lungo i 36 km del tragitto che separano il centro urbano arburese dalla frazione campestre di Sant’Antonio di Santadi. Una processione tra le più lunghe d’Europa e sicuramente la più lunga in Sardegna, che si realizza a piedi e vede la partecipazione di migliaia di pellegrini”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.