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Divini paesaggi: conclusa la seconda edizione del corso di progettazione sulle cantine vitivinicole di Arzachena

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ARZACHENA. Prosegue la collaborazione tra il Comune di Arzachena e la Facoltà di Ingegneria civile e architettura dell’Università di Cagliari che porta a conclusione la seconda edizione del corso di progettazione architettonica “Divini paesaggi: luoghi, spazi e territori del vino, del gusto e del buongusto”. L’evento conclusivo in cui saranno premiati i migliori progetti realizzati dagli studenti si terrà sabato 4 giugno 2022, alle 11:00, presso la sala conferenze delle Cantine Surrau ad Arzachena.  Sempre qui, alle 16:00, è in agenda la conferenza “Architetture, cantine e territori” con Filippo Bricolo, tra i più noti architetti italiani specializzati nella progettazione di cantine.  L’iniziativa rientra tra quelle previste dal protocollo di intesa tra Comune e Ateneo siglato a gennaio 2020 finalizzato allo studio e allo sviluppo dei paesaggi rurali. Il coordinamento è a cura del professor Gianmarco Chiri. Hanno collaborato Cantine Capichera, Cantine Surrau e Provincia di Sassari.

“Il corso di laboratorio di progettazione architettonica ha coinvolto 40 studenti per la stesura di 15 progetti esplorativi sulle cantine vitivinicole di Arzachena. Grazie a questi elaborati, amministratori pubblici, aziende e cittadini scopriranno le potenzialità ancora inespresse dei paesaggi rurali e acquisiranno maggiore consapevolezza sulle opportunità di crescita e sviluppo -  precisa il professor Chiri -. Sono stati progettati edifici di produzione e di accoglienza, vere “Cantine d’autore” sarde, in cui il vino diventa protagonista nella promozione del territorio, un po’ come avviene nel Nord Italia, dove il nostro ospite di questa edizione, Filippo Bricolo, opera maggiormente”.

 

Lo sviluppo del settore rappresenta una leva per l’economia locale non solo in relazione alla produzione e commercializzazione dei prodotti nella grande distribuzione e nella ristorazione, ma anche come richiamo per una forma di turismo che pone al centro dell’attenzione il vino e le cantine, il cosiddetto enoturismo. Il turismo del vino presuppone, quindi, un processo di recupero delle produzioni agricole, di recupero dell’edilizia rurale e del patrimonio architettonico connesso. “Si può affermare - conclude Chiri - che l’enoturismo è stato l’elemento che ha portato l’attenzione sull’architettura del vino, dando l’input per la creazione di progetti capaci di narrare l’esperienza emozionale legata a una visita in cantina”.