BARADILI. La musica, l’arte e il teatro per incidere sullo sviluppo turistico della Marmilla. Anzi, ancora di più. Per costruire un progetto di valorizzazione di un territorio di periferia, dove tante piccoli paesi possiedono caratteristiche architettoniche e un passato fatto di cultura e tradizioni, capaci di rilanciare questi centri, fortemente ancorati alla propria identità e al senso di appartenenza alla comunità locale.
Obiettivo ambizioso quello della prima edizione del “Festival Identitario delle Isole del Mediterraneo: la geometria delle culture”, un progetto ideato dal Teatro Tragodia di Mogoro, che ha firmato un accordo di paternariato con il comune di Baradili per la realizzazione dell’iniziativa.
Il festival si svolgerà nel paese più piccolo della Sardegna lunedì 13 e martedì 14 settembre, sostenuto anche dalla Regione Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna. "Ancora una volta piccoli ma vitali", ha ribadito, ancora una volta, il sindaco di Baradili Lino Zedda, "e quale modo migliore di concludere l’estate, che ha portato nel nostro comune teatro, musica e tanta animazione di un festival identitario".
PERCHE’ BARADILI 75 abitanti. Ma Baradili da decenni non si è fatta un cruccio di essere il fanalino di coda della classifica demografica dei comuni isolani. Anzi, al contrario, ha sempre fatto della cultura e della valorizzazione delle risorse locali un’occasione di sviluppo e rilancio. Non a caso Teatro Tragodia di Mogoro ha scelto Baradili per il suo Festival. "Il paese noto per essere il più piccolo comune della Sardegna, rispecchia perfettamente l’idea del piccolo centro ricco di spazi che riprendono le caratteristiche costruttive della tradizione locale, e danno un senso di appartenenza e di identità, che è l’asse fondante del Festival Identitario delle Isole del Mediterraneo", ha spiegato Virginia Garau, di Teatro Tragodia.
IL FESTIVAL Il cartellone del festival prevede una serie di azioni per integrare l’offerta artistica e culturale del territorio coinvolto e creare uno scambio continuo tra artisti di diverse discipline, in modo da creare un flusso di informazioni e un continuo scambio tra i luoghi. Tre i partners di supporto al progetto: Assotziu Campos, che si occupa di studio e recupero delle tradizioni canore sarde con diverse pubblicazioni e organizzazione di un gran numero di eventi dedicati; Sardinia pro Arte, che organizza da diversi anni il Culture Festival e possiede una grande esperienza internazionale nel settore musicale; Il Sole Società Cooperativa Sociale, esperta nella gestione di progetti turistici di valorizzazione territoriale. Giuseppe Onnis, di Tragodia, responsabile e ideatore del progetto, ha sottolineato: "Nel Festival le diversità e gli stili musicali si intersecano e si fondono in un unico abbraccio, tra melodie antiche e moderne per la tutela ad oltranza della nostra storia".
IL PROGRAMMA Lunedì 13 settembre alle 22 in piazza Santa Margherita “Bella Bella sa Beccesa”, concerto di Rossella Faa con Giacomo Deiana alla chitarra e Nicola Cossu al contrabasso. Martedì 14 settembre alle 18,30 nel cortile del Monte Granatico la tavola rotonda dal tema “La poesia improvvisata in Campidano tra tradizione e innovazione”, coordinata da Francesco Cappai con gli interventi dell’etnomusicologo Ignazio Murru, del rapper Reverendo Jones, di Alberto Stanislao Atzori e Giampaolo Nuscis poetas de arrepentina e Paolo Zedda presidente dell’associazione “Campos”. Sempre martedì 14, ma alle 22, in piazza Santa Margherita “Cantendu a sa RAP&tina”, Unu atobiu de RAP in sardu e arrepentina campidanesa con Reverendo Jones, Alberto Stanislao Atzori e Giampaolo Nuscis. La serata sarà presentata da Ignazio Murru. Ogni appuntamento si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-Covid.
- Redazione