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Il Milite Ignoto è ‘cittadino quartese’: conferita la cittadinanza onoraria

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QUARTU. Dal oggi il Milite Ignoto sarà ‘cittadino quartese’. A seguito della proposta pervenuta dalle associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio, l’amministrazione Comunale di Quartu Sant’Elena ha deciso di aderire alle celebrazioni commemorative previste nell’ambito del centenario della traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria, conferendogli la cittadinanza onoraria. 

Il Milite Ignoto è un combattente italiano senza nome morto a difesa della Patria, con il quale viene rappresentato il sacrificio di tutti i soldati italiani dispersi in guerra. Nel 1921 lo Stato italiano volle onorare gli Eroi di guerra dedicando loro un monumento funebre al Vittoriano. Al centro del primo livello, sotto la Dea Roma, giace infatti il corpo di un soldato non identificato, un luogo di memoria dove tutti possono ricordare i propri cari mai tornarti dal conflitto, simbolo del sacrificio di tutti i soldati italiani. 

L’amministrazione comunale ha scelto per Quartu il 16 giugno in onore dell’eroe quartese capitano Eligio Porcu, che in tale data, nell’anno 1918, trovò la morte sul Montello, dopo aver dato il suo contributo per fermare la penetrazione austriaca sulla riva destra del Piave. In qualità di comandante di una compagnia riuscì infatti a fronteggiare le truppe nemiche per due giorni consecutivi e passare poi anche al contrattacco. Già nel 1917 gli venne conferita la Medaglia d’argento al valore per aver difeso la trincea e averne riorganizzato la difesa, senza lasciare la postazione di combattimento neanche da ferito. Nel 1918 scelse infine di togliersi la vita piuttosto che cadere prigioniero del nemico. È infatti celebre la sua asserzione “Prigioniero mai, mai! Mi saprete morto, mi piangerete eroe forse, ma a nessun costo vile”. Nello stesso anno fu decorato con la medaglia d’oro alla memoria per essersi contraddistinto durante la Grande Guerra.     

Le celebrazioni per il conferimento della cittadinanza onoraria si sono succedute nel corso della giornata. Alle ore 9 presso il Monumento ai Caduti di piazza Sant’Elena è stata depositata una corona d’alloro con il tributo d’Onore ai Caduti. La cerimonia si è tenuta in forma ristretta, in ossequio alle vigenti norme di sicurezza anti-Covid, alla presenza della Presidentessa del Consiglio comunale Rita Murgioni, del Commissario Capo del Commissariato di Polizia Michele Venezia, del Maggiore dei Carabinieri Valerio Cadeddu e delle Associazioni Combattentistiche locali, nonché di Monsignor Alfredo Fadda, che ha benedetto l’omaggio al Milite Ignoto. 

Alle ore 16 nel Palazzo Civico si è poi riunito in seduta plenaria il Consiglio Comunale di Quartu Sant’Elena per formalizzare la delibera avente ad oggetto il riconoscimento della Cittadinanza onoraria. Insieme al Sindaco Graziano Milia, hanno partecipato ai lavori anche Sua Eccellenza il Prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao e il Generale di Divisione Francesco Olla, Comandante Cme Sardegna. Presenti anche il Commissario Capo della Polizia Michele Venezia, il Maggiore Valerio Cadeddu e il Maresciallo Francesco Cantarelli dei Carabinieri, l’ammiraglio Sergio Pisu in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia. 

Ha aperto la seduta la Presidentessa del Consiglio Rita Murgioni, che ha voluto ricordare “il valore e il sacrificio del Capitano Eligio Porcu, e con lui di tutti i 120 giovani quartesi che persero la vita durante la guerra. Soltanto 6 di essi riposano oggi nel nostro cimitero comunale, a testimonianza del grande contributo dato dalla nostra città. Quei ragazzi lottarono per la nostra libertà e per la democrazia, a vantaggio delle future generazioni”. 

Il Prefetto di Cagliari Gianfranco Tomao ha colto l’occasione per ringraziare i militari e le forze dell’ordine per il lavoro svolto: “Ho accolto questo invito con estremo piacere. Si tratta indubbiamente di una celebrazione apprezzabile per ricordare un passato troppo spesso trascurato in considerazione dei sacrifici fatti. È una data importante per Quartu e un momento rilenvante per tutto il nostro Paese. Il Milite Ignoto rappresenta il sacrificio di tutti i soldati che hanno vissuto una guerra difficile in condizioni drammatiche, il sacrificio di tante vittime giovanissime. Invito quindi i giovani a meditare e ad avere un maggiore senso di responsabilità, in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Dobbiamo cercare di stimolare la coscienza civica per puntare a un futuro migliore”. 

Nel ringraziare l’Amministrazione per l’iniziativa a nome delle Forze Armate, il Generale Francesco Olla ha voluto richiamare l’attenzione sul significato di queste ricorrenze: “Noi soldati, marinai, finanzieri ecc facciamo l’alzabandiera e cantiamo l’inno nazionale ogni mattina. Vorrei sottolineare il significato di questo gesto. Troppo spesso diamo per scontato concetti come la libertà, la democrazia, ecc., ma non c’è niente di scontato se non c’è qualcuno pronto a difenderlo. Le forze armate si ispirano allo spirito democratico della Repubblica. Siamo a disposizione dei cittadini per dare il nostro contributo, anche in una guerra sanitaria come quella che stiamo vivendo. Penso alla sicurezza, ai controlli, ai trasporti: c’è un’organizzazione e un senso del dovere che è ben rappresentato da quel drappo tricolore. Questi ragazzi ci 

garantiscono tutto quello che abbiamo oggi. Mi auguro quindi che questa iniziativa del Comune di Quartu possa essere il primo passo di un lungo percorso di riflessione. I valori sono un diritto acquisito per nascita e bisogna sempre rispettarli”. 

A chiusura della seduta è intervenuto il Sindaco Graziano Milia: “Il Milite Ignoto è ‘uno qualsiasi’. Così come fecero anche Francia e Inghilterra prima dell’Italia, nel 1921 si decise di traslare ‘uno qualsiasi’, perché fu una guerra sotto tanti punti di vista diversa dalle precedenti, un conflitto che sorprese e annichilì il mondo intero, per dimensioni e per coinvolgimento territoriale. Era la guerra di tantissimi ‘uno qualsiasi’ che andarono a combattere, forse all’inizio senza neanche rendersi conto del perché. La Sardegna vide tutta la sua gioventù catapultata in un contesto che non conosceva. Si ebbe poi l’intelligenza di capire che bisognava onorare ‘uno qualsiasi’, perché era stata la guerra degli ‘uno qualsiasi’. Una guerra che favorì il consolidarsi di quel sentimento patriottico che prima si faceva fatica ad avere. E ci dà oggi un’eredità da coltivare, da custodire, da rilanciare e da ricordare sempre. In questo senso ci danno un grosso contributo le Forze Armate, che hanno avuto un loro percorso e hanno trovato la strada per essere sempre più vicini ai cittadini. Lo hanno dimostrato anche a Quartu, con Ad Adiuvandum prima e con la presenza nel centro vaccinale di via Beethoven poi. Senza di loro sarebbe stato tutto più difficile e per questo ringrazio pubblicamente le forze militari. Oggi siamo qui insieme a loro per sottolineare l’importanza di non pensare che quanto successo non possa risuccedere. Dobbiamo trasmetterlo ai giovani con orgoglio, con sentimento, ma anche con la paura che quello che facciamo non sia sufficiente. Quell’‘uno qualsiasi’ rappresenta tutti noi. Lo Stato altro non è che un’entità che appartiene a tanti ‘uno qualsiasi’. 

La Legge sulla sepoltura della salma di un soldato ignoto nell’Altare della Patria fu accolta da tutte le correnti politiche del Parlamento e fu poi approvata all’unanimità il 4 agosto 1921. Oggi il Consiglio Comunale di Quartu ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.