QUARTU. “Quartu ha bisogno di una candidatura eccezionale, di uno che ha già fatto e ha esperienza”. È questa una delle ragioni che hanno spinto Graziano Milia a ripresentarsi per la corsa a sindaco alle elezioni amministrative del 25 e 26 ottobre. Milia ha già governato la terza città della Sardegna dal 1993 al 2001. Dopo 19 anni ha deciso di ricandidarsi con una coalizione di sei liste civiche.
“Credo di non aver chiuso del tutto quel percorso. Sono qui per farlo, mettendo a disposizione la mia esperienza”, afferma Milia. Questa mattina ha presentato - nella piazza del Comune in via Eligio Porcu a Quartu - la lista Milia Sindaco, composta da 14 uomini e 14 donne.Si tratta di candidati con punti di vista e culture diverse. Da mettere insieme per difendere la città. La novità è che Milia ha deciso di candidarsi con una lista civica, “perché questo deve indurre a una mobilitazione collettiva”, spiega. “Vogliamo sentirci tutt’uno con la città”. Tuttavia Milia si definisce sempre un uomo di sinistra.Il progetto politico. “L’emergenza principale è ripensare la città. Il municipio di Quartu è un palazzo che ha bisogno di essere ripensato, nella sua funzionalità. La prima cosa che farò sarà una cabina di regia che lavorerà da questo punto di vista e in tempi molto rapidi”, afferma Milia. “Ci sono degli interventi che devono essere presentati al Governo nel giro di tre mesi. Arriveremo a chiedere 15 milioni di euro. Potremmo realizzare diverse opere”, continua. “Per esempio la casa del pensionato potrebbe diventare una residenza universitaria. Vorremmo far vivere qui un pezzo di mondo universitario. Questa città non esce se si chiude in se stessa, Quartu deve essere capace di rappresentare qualcosa per gli altri. Poi con il Contratto di disponibilità potremmo rifare tutta la segnaletica, potremmo rilanciare il porto turistico di Capitana, sistemare l’area degli insediamenti produttivi e potremmo operare sul decoro urbano. Inoltre ci impegneremo sul rispetto della legalità”.
“Per giocare bene queste partite occorre essere preparati e veloci. Il Programma nazionale per la qualità abitativa mette a correre in totale 850 milioni di euro in tutta Italia. In Sardegna riguarderà quattro città sopra i 60 mila abitanti fra cui Quartu. Gli interventi andranno presentati nel giro di 3 mesi a cui dovrà seguire un programma definitivo nel giro di altri 8 mesi. Vogliamo dare un nuovo volto alla città a partire dalle Fornaci Picci, dove oltre alla riqualificazione generale contiamo di prevedere una piccola quota in housing sociale innovativo, a consumo di suolo zero, incrociando diverse forme di partenariato ed i fondi per il Social Housing della Regione.
Fra gli strumenti che si intende utilizzare per l’attuazione degli altri progetti previa stesura di una regolamentazione precisa in materia c’è il Baratto Amministrativo: i cittadini riuniti in associazioni possono chiedere degli spazi per finalità sociali ed il comune può concederli, tenuto conto della regolamentazione in materia e del coinvolgimento costante del livello partecipativo. Questa tipologia è applicabile alla realizzazione degli Orti Pubblici e delle Oasi canine, così come alla realizzazione di interventi di decoro urbano quali piazze, giardini, spazi aggregativi. Per la ristrutturazione e la gestione degli Asili Comunali potranno essere trovate formule in concessione o project financing. La Casa del Pensionato, in collaborazione con Università ed Ersu potrà essere riconvertita per attirare gli studenti fuori sede con un mix di interventi che preveda anche il potenziamento della mobilità sostenibile. “Questa città deve aprirsi e rappresentare qualcosa anche per gli altri non solo per se stessa”, ha spiegato Milia. Tanti gli interventi anche in ambito strutturale, ancora una volta da prevedersi con formule di project financing: “Pensiamo ad un grosso investimento sulle politiche energetiche per l’accumulo di energia con il termo solare dinamico e alla risistemazione del sistema fognario con la separazione delle acque bianche dalle acque nere e con impianti ecocompatibili in fitodepurazione”.
- Tatiana Picciau