SANTA TERESA DI GALLURA. Un perimetro di oltre 5 mila ettari che racchiude paesaggi marini, costieri, geologici, ambientali e antropici unici, rappresentativi della Gallura. È l’area Marina protetta Capo Testa – Punta Falcone, istituita nel 2018 e che da oggi ha ufficialmente il suo nuovo regolamento per la gestione e conservazione di quest’area di grande pregio storico, archeologico e ambientale. Il Disciplinare, approvato ieri dal Consiglio comunale di Santa Teresa Gallura, regolamenta le attività consentite nell’area e permetterà i monitoraggi necessari per la predisposizione del Regolamento di organizzazione ed esecuzione che sarà approvato con un decreto ministeriale.
OBIETTIVI. L’Area Marina Protetta si candida a svolgere un importante ruolo di indirizzo territoriale, attivando processi e percorsi in grado di dimostrare il valore economico e sociale della tutela ambientale, anche e soprattutto in ambienti con una forte vocazione turistica, come quello costiero. Tra gli altri obiettivi anche quello di rispondere alle esigenze di matrice strettamente ambientale ma anche di promuovere una crescita di consapevolezza del contesto sociale.
PISCIOTTU. “Siamo soddisfatti dell’approvazione di questo importante Disciplinare che permetterà di monitorare e tutelare costantemente l’ecosistema ma anche portare avanti un’interazione continua con gli attori sociali del territorio, per consentire una gestione più flessibile e dinamica dell’area - sottolinea il sindaco di Santa Teresa Gallura, Stefano Pisciottu - abbiamo portato a compimento un importante punto programmatico che è sempre stato un obiettivo chiaro e qualificante del nostro programma. L’iter è stato lungo – continua - ma grazie all’impegno di tutti siamo riusciti a predisporre un documento bilanciato dopo un’azione di ascolto e condivisione con il territorio, gli operatori turistici, diving, pescatori e, non ultimo, le istituzioni nazionali”.
IL DISCIPLINARE. Il percorso per la piena operatività dell’area marina protetta è già partito ed è in fase di completamento l’installazione delle boe nella zona A, per le quali si attende solo il collaudo finale. Il Disciplinare provvisorio, predisposto in condivisione con il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio del mare, detta la disciplina delle attività consentite all’interno dell’Area marina protetta (B, Bs e C) e, in particolare, regolamenta: l’attività di ricerca scientifica, le immersioni e visite guidate subacquee, la navigazione, le attività di ormeggio e ancoraggio, il trasporto passeggeri per visite guidate, le attività di pesca professionale/piccolo pesca costiera, pescaturismo e pesca sportiva e ricreativa, le attività di locazione, noleggio e noleggio occasionale di unità da diporto, oltre che la modalità di rilascio dell’autorizzazione del soggetto gestore.
ZONE E ATTIVITÀ. In particolare nella zona A sottoposta a regime di riserva integrale (tratto di mare a ovest del promontorio di Capo Testa, comprendente le Secche del Diavolo) sono consentite attività di: soccorso e sorveglianza; servizio svolte per conto del soggetto gestore e di ricerca scientifica debitamente autorizzate dal soggetto gestore dell’Amp. Nella Zona B, sottoposta a regime di riserva generale (tratto di mare prospiciente la costa compresa tra l'estremità est di Porto Quadro e la punta a est di Cala Balcaccia e dal tratto di mare circostante il promontorio di Capo Testa) sono consentite: le attività della Zona A; la balneazione; la navigazione secondo determinate prescrizioni; l’accesso alle unità a vela, a remi, a pedali o con propulsore elettrico; l’accesso ai natanti (a eccezione di moto d’acqua o acquascooter e simili) e alle imbarcazioni in linea con i requisiti di eco-compatibilità; l’accesso alle unità nautiche per il trasporto passeggeri e alle visite guidate autorizzate; ormeggio ai natanti e alle imbarcazioni, nei siti individuati dal soggetto gestore in appositi campi boe; l’ancoraggio ai natanti e alle imbarcazioni; le visite guidate subaquee organizzate dai centri di immersione autorizzati e con sede legale nel comune di Santa Teresa Gallura; le immersioni subacquee; l’osservazione dei mammiferi marini, secondo un preciso codice di condotta; la piccola pesca artigianale e l’attività di pescaturismo, riservate alle imprese di pesca che esercitano l’attività sia individualmente, sia in forma cooperativa, con sede legale nel Comune di Santa Teresa Gallura; la pesca sportiva, con lenza e canna riservata ai residenti nel Comune di Santa Teresa Gallura e la pesca sportiva e ricreativa ai soggetti equiparati ai residenti. Nella zona Bs, sottoposta a riserva generale speciale (costituita dal tratto di mare prospiciente la costa tra il limite est di Baia Santa Reparata e il limite est della Spiaggia di Rena Bianca) sono possibili tutte le attività già previste nella zona B, eccetto la pesca. Infine, nella Zona C (comprende la restante parte dell'area marina protetta, all'interno del perimetro, costituita dai tratti di mare tratto ad ovest e ad est del Porto di Longosardo) saranno consentite le attività della zona B; l’accesso alle navi da diporto in linea con i requisiti di eco-compatibilità; l’ormeggio alle unità da diporto in siti individuati dal soggetto gestore in appositi campi boe e la pesca sportiva con lenza e canna autorizzata e contingentata dal soggetto gestore ai soggetti equiparati ai residenti nel Comune di Santa Teresa Gallura.
Lunedì sarà online il sito dedicato www.areamarinaprotettacapotestapuntafalcone.it
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