ARBUS. Il Comune di Arbus vuole che l'ex colonia di Funtanazza, di proprietà della società Riva di Scivu di Renato Soru, venga riqualificato e diventi una struttura ricettiva. Tanto che ha approvato il Piano urbanistico comunale, dopo decenni di regolamentazione urbanistica affidati a uno strumento ormai obsoleto, e aspetta che la Regione dia il via libera per l'ok definitivo: "Come maggioranza del consiglio comunale, dal 2015 a oggi, abbiamo sempre sostenuto e condiviso la necessità e l'opportunità dell’intervento a Funtanazza. Questo sostegno e questa condivisione l'abbiamo espressa con il più efficace e utile strumento a nostra disposizione: il Puc. Per noi Arburesi questa è una grande occasione". Parole sottoscritte dal sindaco di Arbus Antonello Ecca, dalla sua giunta e dalla maggioranza in consiglio comunale.
Con una nota congiunta hanno spiegato quali sono gli aspetti tecnici e i passaggi amministrativi necessari per il via libera alla discussa riqualificazione. Ecco il testo integrale.
FUNTANAZZA: siamo favorevoli all'intervento di recupero e riconversione della Colonia Marina In questi giorni e in...
Pubblicato da Antonello Ecca su Sabato 8 agosto 2020
In questi giorni e in queste settimane, abbiamo assistito ad un grande dibattito pubblico sul futuro dell'ex Colonia marina Francesco Sartori in località Funtanazza e del progetto di riconversione presentato dalla società “Riva di Scivu". Per la nostra amministrazione non un tema nuovo, ma quasi quotidiano nel lavoro svolto in questi 5 anni di governo della comunità.
Nel 2015 abbiamo sin da subito lavorato come Comune di Arbus affinché con la società “Riva di Scivu” e la Regione Sardegna si attivasse un tavolo di confronto per la realizzazione del progetto di riconversione della Colonia, che vede la trasformazione dell'immobile in un'importante struttura ricettiva.
Apprezziamo e condividiamo l’idea di un piano complessivo di sviluppo turistico del nostro territorio che colleghi la riqualificazione della Colonia marina di Funtanazza, con la creazione di posti letto e servizi turistici moderni, al recupero del villaggio turistico di Portu Maga, alla riconversione degli edifici minerari di Ingurtosu, alla creazione a Scivu di strutture ricettive legate all’ambiente.
Per questo, abbiamo tenuto conto e inserito queste previsioni di sviluppo turistico del territorio, nel prezioso e lungo lavoro di stesura del Piano Urbanistico Comunale.
Sappiamo tutti che il PUC è lo strumento più importante per programmare e favorire lo sviluppo di un territorio. Quello che non dobbiamo dimenticare, però, è la complessità del territorio del nostro Comune, caratterizzato da peculiarità ambientali e paesaggistiche che da un lato lo rendono unico e che dall'altro lato rendono particolarmente difficoltoso nel percorso della programmazione urbanistica.
I passaggi burocratici che in questi 5 anni abbiamo dovuto superare sono innumerevoli come innumerevoli sono gli Enti e gli uffici che si sono dovuti esprimere sulla nostra proposta di PUC ma, con l’approvazione del 31 luglio in Consiglio Comunale, siamo ormai ad un passo dalla sua approvazione definitiva.
Tutto ciò, a distanza di ben 46 anni dall'approvazione dello strumento urbanistico oggi ancora vigente, il Piano Regolatore Generale. Siamo dunque quasi giunti al traguardo: attendiamo dalla Regione Sardegna il parere finale, che dovrebbe arrivare entro la fine del mese di Agosto 2020 e che porterà alla pubblicazione del PUC di Arbus.
Ebbene, proprio nel PUC è scritto il futuro di Funtanazza. Tanto ciò è vero che, in accordo con gli uffici della Regione, abbiamo apportato l'ultima modifica che riguarda l’area della colonia, riconoscendola quale “zona F2” di insediamenti turistici esistenti. Questa previsione, consentirà l'intervento di recupero e riconversione dell’area della colonia attraverso un piano attuativo di lottizzazione che permetterà di superare molte delle criticità segnalate dagli enti che si sono espressi nell’ultima conferenza dei servizi. Non basta, però, la volontà degli amministratori che da tempo non hanno il potere di rilasciare concessioni edilizie.
Un intervento di tale complessità è soggetto ad una verifica attenta e puntuale dei vari enti che, ognuno per le proprie competenze e con i loro uffici, valutano la conformità dell’intervento proposto alle norme vigenti. Allo stato attuale le criticità più rilevanti, segnalate dagli uffici dei vari Enti e che hanno portato al parere negativo per l’intervento di Funtanazza, riguardano: la procedura utilizzata per richiedere l’autorizzazione all’intervento medesimo, (che non è quella corretta), e la mancata attivazione della procedura di verifica di Impatto ambientale. Viene contestata, inoltre, la scelta del metodo di intervento edilizio proposto, in quanto non compatibile con il rispetto e salvaguardia della memoria storica della Colonia perché consiste nella demolizione integrale e ricostruzione di un nuovo edificio.
Pertanto, si tratta di ostacoli concreti e reali ma superabili con un minimo sforzo progettuale e grazie all'approvazione del PUC. Basterà, avviare e ottenere la verifica di Assoggettabilità di Impatto Ambientale e, dopo l’approvazione del PUC, presentare il Piano attuativo di lottizzazione.
Non si tratta però di attività che spettano alla politica, che non può presentare il piano attuativo, ma in coerenza con il PUC e su proposta degli uffici, approvarlo o respingerlo.
In materia urbanistica la competenza della politica riguarda la programmazione e la pianificazione. Questo è il solo ambito in cui gli amministratori possono muoversi e operare le proprie scelte.
Come maggioranza del Consiglio Comunale, dal 2015 a oggi abbiamo SEMPRE SOSTENUTO e condiviso la necessità e l'opportunità dell’intervento a Funtanazza.
Questo sostegno e questa condivisione l'abbiamo espressa con il più efficace e utile strumento a nostra disposizione: il PUC.
Per noi Arburesi questa è una grande occasione.
Chiediamo a tutti di fare un passo avanti: alla Regione perché approvi celermente e senza valutazioni di colore politico il nostro Piano Urbanistico Comunale; alla proprietà perché concretamente siano messi in atto tutti gli sforzi per portare avanti il progetto di sviluppo andando a modificare quelli che sono i contenuti più controversi del progetto; alle forze politiche regionali e locali rappresentate nelle istituzioni, alle amministrazioni comunali del territorio, affinché nessuno su questo tema porti avanti battaglie personali o di partito, speculazioni e azioni che rischiano di compromettere il raggiungimento del risultato e di confondere letteralmente le idee ai cittadini e alle popolazioni del territorio, che altro non aspettano che l'avvio di questo progetto come primo segnale per una rinascita basata sul turismo e la valorizzazione dell'ambiente dopo il lungo deserto post minerario.
Su queste basi siamo sicuri che Funtanazza si farà. E noi lo vogliamo.
- Redazione