CAGLIARI. Il consiglio dei ministri, dopo aver guerreggiato sulla gestione di Autostrade, ha deliberato: il 20 e 21 settembre si vota per il referendum sul taglio dei parlamentari ma si terranno anche le elezioni suppletive per il collegio del Senato di Sassari a seguito della prematura scomparsa di Vittoria Bogo Deledda del M5s. Il governo ha deciso per la linea del risparmio. Ma le amministrative, la cui data viene decisa dalla Regione, non si terranno negli stessi giorni. Una scelta che farà spendere nove milioni di euro di denaro pubblico. E il candidato sindaco di Quartu,Graziano Milia, torna alla carica sulla richiesta dell'election day per tagliare i costi.
"La Sardegna non aderirà all’Election day del 20 settembre. Discostandosi dalle indicazioni del Governo nazionale, la Giunta guidata dal Presidente Christian Solinas ha deciso di posticipare le consultazioni amministrative che nell’isola coinvolgono 160 comuni", sostiene Milia, "scaricando sulle spalle dei cittadini i costi del mancato accorpamento del voto e aumentando i disagi per tutti. I sardi saranno chiamati alle urne almeno due volte: a settembre, come in tutto il resto del paese, per esprimersi sulle elezioni suppletive e sul referendum confermativo per il taglio dei parlamentari, ed un mese dopo per il primo turno delle amministrative. In caso di ballottaggio, si tornerebbe a votare anche una terza volta.
Una scelta davvero incomprensibile, se si considera che con l’Election Day in un’unica data il costo delle consultazioni sarebbe interamente a carico del Ministero dell’Interno. In questo modo invece, sarà la Sardegna a farsi carico delle spese per le amministrative, per un ammontare di nove milioni di euro. In un momento tanto complesso e delicato per la nostra isola, messa a dura prova dall’emergenza dei mesi appena trascorsi, si impone una riflessione seria sull’opportunità di utilizzare in questo modo risorse che potrebbero essere meglio destinate nell’interesse della collettività. A queste considerazioni si aggiungono quelle legate al rischio sanitario e alla garanzia della continuità scolastica, che verrebbe ancora una volta messa a dura prova dall’interruzione delle lezioni a distanza ravvicinata per due o tre giornate a seconda dei casi. Motivi di merito e di opportunità avrebbero suggerito anche di tenere in maggior considerazione le indicazioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico nazionale, che non a caso suggeriva di svolgere le consultazioni elettorali prima della riapertura delle scuole.
Per tutti i motivi sopra rappresentati, le scelte dell’esecutivo regionale, se confermate, determinerebbero un grave pregiudizio all’interesse dei cittadini sardi. Per questo ci schieriamo convintamente a favore dell’Election day il 20 di settembre e chiediamo al Presidente Solinas di accorpare le elezioni amministrative alle altre consultazioni che si terranno in quella data".