CAGLIARI. Imprese, singoli cittadini e associazioni battono cassa in Comune passando dal Tribunale: ammonta a 80 milioni la somme oggetto di contenziosi giudiziari che chiamano in causa palazzo Bacaredda. E c'è chi è in attesa di sentenza da 26 anni. Come i proprietari dell'edificio accanto al palazzo Sorcesco, immobile pubblico tra via Maddalena e il Corso, a lungo lasciato in stato di abbandono. In ballo ci sono 1,3 milioni di euro. Una bella somma, ma poca roba rispetto ad altre pretese ben più consistenti.
La Safab Spa chiede 16 milioni di euro, sulla base di un contratto del 2005 poi saltato, per la mancata realizzazione della strada tra via Cadello e via san Paolo, attraverso Tuvixeddu. Un'opera mai realizzata per la quale l'ufficio legale del Comune segnala l'alto rischio di soccombenza davanti a un giudice. La causa è in corso. Come quella che riguarda la richiesta di indennizzo presentata dalla Progetto Casa costruzioni, che aveva realizzato un palazzo in via Gallinara. La società di Franco Cardia pretende 10,5 milioni di euro “per il risarcimento del danno subito a causa del legittimo affidamento ingenerato dal Comune di Cagliari in merito alla realizzazione di un fabbricato di civile abitazione". Anche se i legali sarebbero aperti a una transazione. Ma per non meno di 7 milioni.
In causa ci sono anche enti pubblici e ex rappresentanti delle istituzioni. Come ex presidenti e consiglieri in carica dal 2002 al 2011 nelle defunte circoscrizioni: l'amministrazione aveva preteso la restituzione di parte dei gettoni di presenza percepiti. Una causa intentata dai defraudati è già stata vinta. In ballo c'è quella aperta dall'ex presidente della circoscrizione del centro storico, Gianfranco Carboni, con molti altri: altro rischio soccombenza, per il Comune, per un ammontare di circa 230mila euro.
E ancora: la scuola Riva di piazza Garibaldi, inaugurata nel 2013 dopo quattro anni di restauro. Ma la ditta Spera Costruzioni chiede il pagamento di rediti vantati: 460mila euro, il Comune ne avrebbe a disposizione solo 242mila. Poi ci sono i proprietari delle case di via Peschiera e via Castelfidardo, chiedono il risarcimento danni (ancora da quantificare) dopo il crollo della strada che risale all'agosto del 2008. Anche in questo caso l’amministrazione rischia di dover pagare. Chiedono un risarcimento anche Marco Marini e altri (meglio conosciuti come i rappresentanti del comitato “Rumore no grazie”) per i presunti danni subiti dal rumore del quartiere Marina. E il rischio soccombenza, secondo i legali comunali, è “medio/alto”.
Tra gli enti che chiedono soldi spicca il Tecnocasic: il Comune non avrebbe pagato una serie di fatture dal 2002 al 2009: la richiesta supera i 7 milioni di euro. Cagliari ha proposto di chiudere a quattro. Ma la transazione è tutt'altro che scontata. E non lo è nemmeno l'esito della causa tra Comune e IsGas, per la gestione della rete di distribuzione del Gnl: vale 16 milioni di euro. Gli avvocati lavorano anche sul parco della Musica: la De Sanctis, che lo ha realizzato, chiedeva 12 milioni, ma la partita potrebbe ridursi a qualche decina di migliaia di euro. Mentre Jazz in Sardegna, che ci voleva fare concerti, chiede i danni per lo stop agli eventi.